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Bosco della Moronera |
Quattro domande a Paolo Conte, Portavoce di INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE, sulla Pedemontana e sull’attività delle associazioni che si battono per dire NO alla PEDEMONTANA e al suo devastante impatto.
Dopo che nel novembre 2009 è stato approvato il progetto definitivo, a cui la corte dei conti nel gennaio 2010 ha dato il via libera, si assiste ad una accelerazione dell’intero progetto.
Si organizza in pompa “magna” il 6 febbraio 2010, l’inaugurazione del cantiere della tratta A a Cassano Magnano. Successivamente la Società ha ugualmente messo a gara il bando per l’affidamento della progettazione esecutiva dell’opera, nonostante le molte, e a volte pesanti, prescrizione date dal CIPE, non tutte recepite da un progetto sempre meno convincente anche dal punto di vista autostradale e non solo ambientale.
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Inaugurazione del 1° cantiere di Pedemontana |
E’ quanto meno curioso la velocità degli eventi che accadono dopo: nella mattinata di venerdì 17 febbraio arriva l’annuncio della sentenza del Tar, che boccia il ricorso del consorzio guidato da Impregilo, negando la sospensiva contro l’aggiudicazione. Alle 12,35 di sabato 18 febbraio (il giorno dopo!) il Consiglio di Stato ribalta velocissimamente la sentenza accogliendo il ricorso di Impregilo. In 24 ore quindi la quarta sezione «accoglie l’istanza di misura provvisoria in sede di appello contro l’ordinanza del Tar» e aggiunge che «sorprende il mancato esame di alcuni motivi da parte del Tar in sede cautelare».
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Lo svincolo di Cesano - Bovisio |
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Simulazione di autostrada |
Questa fase rimane comunque ancora ipotecata dalle pesanti prescrizioni che il CIPE ha rilevato sul progetto definitivo e che rimangono ancora oggi sospese sul territorio – e sulla progettazione esecutiva dell’opera – come indefinite spade di Damocle che una Pedemontana – nel pieno di una crisi economica mondiale – ancora priva di più della metà dei finanziamenti necessari per concludere i lavori, non ha ancora ottemperato.
Quali sono gli ultimi aggiornamenti?
Notizia recentissima, inoltre, è quella delle dimissioni dell’Amministratore delegato di Pedemontana Soresina, uscito di scena, sembra, a causa dell’estrema difficoltà nel reperire finanziamenti dai privati per finanziare TEM e appunto Pedemontana. Una tesi giornalistica, certo, alla quale però non facciamo fatica a credere. Tradotto in altri termini significa che quelli che prima avrebbero investito ad occhi chiusi sul nastro d’asfalto contando sugli introiti dei futuri pedaggi, oggi si tirano indietro; infatti è un po’ difficile immaginare flussi di traffico in crescita con le industrie che chiudono, la benzina che aumenta, i capannoni sfitti, le case invendute ed i giovani che emigrano all’estero in cerca di lavoro.
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Desio - Area di servizio nei pressi dell'ospedale |
E in questo quadro di penuria finanziaria anche le (sacrosante, ma comunque insufficienti, data la situazione territoriale di partenza) compensazioni ambientali rischiano di restare solo sulla carta. A riprova di questa confusionaria situazione, la società incaricata di redigere il progetto esecutivi è molto in ritardo nella consegna degli elaborati che si prevede possano essere visionabili – se non ci sono ulteriori rinvii – entro la fine di ottobre 2012.
Come si inserisce la manifestazione in questa situazione?
Il 30 settembre 2012 a Desio (MB) a partire dalle ore 14 si svolgerà una manifestazione NO PEDEMONTANA promossa dal Comitato Beni Comuni che, figlio del Comitato per l’Acqua Pubblica vittorioso ai referendum dello scorso anno, sta raccogliendo sempre più composite e numerose adesioni di associazioni, gruppi e comitati che si ritroveranno per la prima volta insieme sotto questo denominatore comune.
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Scarica qui il volantino |
Il coordinamento di INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE dal 2007, prima in solitudine, e poi con sempre maggiore interesse e cercando di coinvolgere il maggior numero di forze sociali e politiche attente ed attive, si è misurato con parole e fatti (convegni, incontri, osservazioni, azioni legali, manifestazioni, carovane informative, assemblee pubbliche, comunicati stampa, ecc.) contro quest’opera occupandosi nel merito dei gravissimi rischi che essa porta con sé. In uno dei maggiori periodi di crisi economica del nostro Paese, in un’Italia completamente cambiata rispetto agli anni del boom economico in cui l’opera è stata concepita, questo progetto non risolverà i problemi legati alla mobilità, mentre sicuramente devasterà ulteriormente il nord Milano consumando ulteriore preziosissimo suolo – fra autostrada, opere viarie complementari e connesse e nuovi edifici in massima parte inutili e figli di logiche speculative spesso opache – dove invece la tendenza dovrebbe essere quella opposta.
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Desio - L'area di via Molinara (arrivo della manifestazione) |
1. Vogliamo che si ripensi al sistema generale della mobilità lombarda perché non sarà un’autostrada a pagamento a risolvere i problemi di viabilità che affliggono la Brianza, ma solo un miglioramento ed un efficientamento delle viabilità ordinaria e del trasporto pubblico ed in particolare per quello su ferro, realizzando inoltre sistemi accessori di viabilità lenta (piste ciclopedonali). Questo però richiede la responsabilità per nuove scelte politiche da parte della classe dirigente di questo Paese, a cui facciamo appello, ma che al momento però non vediamo.
2. Vogliamo che Regione Lombardia realizzi un Piano d’Area per Autostrada Pedemontana con un unico articolo: “nessuna nuova costruzione dovrà essere costruita lungo l’asse di Pedemontana”. Inoltre che le compensazioni ambientali che abbiamo difeso, seppure assolutamente insufficienti, devono essere non solo realizzate ma ampliate ancora ed ancora, perché GIA’ ORA – anche senza questa autostrada – sono necessarie, visto l’alto grado di urbanizzazione dell’area pedemontana
Svincolo nel Bosco delle Querce |
- no al consumo di suolo, si alla fruizione degli spazi aperti anche con nuove forme di imprenditoria agricola che vedano insieme fra loro produttori e consumatori locali;
-no alla distruzione selvaggia del paesaggio urbano antico residuo, si all’efficienza energetica e al recupero delle aree dismesse anche agevolando nuove politiche dell’abitare nonché la loro restituzione per un uso a verde pubblico;
-no alla riduzione degli spazi aperti, si alla creazione di nuovi parchi regionali nella Brianza Centrale, nel Vimercatese e nella Brughiera Briantea e all’estensione dei parchi regionali esistenti (Groane, Valle del Lambro e Adda Nord) che porti ad una federazione dei parchi regionali e dei PLIS lombardi che realizzi concretamente e non solo sulla carta, la rete ecologica regionale in un ottica di un nuovo patto sociale e di nuova fruizione consapevole e corresponsabile da parte delle comunità locali.
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Il megasvincolo di Desio |
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Proposte per tutelare il Bosco delle Querce |
Quali saranno le prossime mosse del comitato?
Premesso che INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE, pur partecipando alla manifestazione del 30 non ha ancora aderito al Comitato per i Beni Comuni di MB, auspica, per non dissipare l’energia positiva che questa manifestazione sta generando e che sta riavvicinando tutti noi, si facciano immediatamente dopo gli Stati Generali fra tutte le componenti sociali che stanno dando vita alla manifestazione del 30 e che, dopo un confronto paritario fra tutti i partecipanti, possano far nascere delle parole d’ordine condivise, chiare, concrete e con progetti alternativi reali all’attuale modello di sviluppo che partano dal dato di realtà, dall’uomo e dall’ambiente che egli abita.
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Manifestazione davanti alla Regione |
E questo lo faremo tanto dal punto di vista legale, se sarà necessario, oltre che culturale e politico. Noi tutti saremo infatti chiamati sempre di più ad interrogarci su quale stile di vita adottare per contribuire a tale rinascimento.
Caro Paolo, noi in queste battaglie continuimo a metterci l'anima perchè è insopportabile vedere la devastazione ambientale e la colata di cemento che ci circonda.
RispondiEliminaAlberto