martedì 17 gennaio 2017

Il WWF Lecco sostiene il Progetto “Tigers”

http://www.wwf.it/tigre/
Lo scorso anno l’orso polare, quest’anno la tigre, dal WWF Lecco ancora un’importante donazione al WWF internazionale, per i progetti di tutela delle specie a rischio.

La tigre (Panthera tigris) è il più grande felino del pianeta, si distingue per il suo mantello, che varia dall’arancione al giallo-marrone con striature longitudinali nere e marrone scuro, e il ventre bianco. I maschi e le femmine manifestano un comportamento sociale differente: le femmine vivono in gruppo circa 3 anni con i loro piccoli, finché questi non sono cresciuti abbastanza per cacciare le prede autonomamente. Il maschio è un cacciatore solitario. Si ciba prevalentemente di selvaggina e cinghiale. Può ingerire fino a 18 kg di carne in un solo pasto, per poi digiunare anche diversi giorni. Le dimensioni del suo territorio variano a seconda delle prede: in aree con scarse possibilità di caccia un esemplare maschio si muove su una superficie che può raggiungere i 1000 kmq.

Da 100.000 a meno di quattromila esemplari!

Oggi questo animale è una delle specie più a rischio di estinzione.

Si calcola che delle 100.000 tigri censite inizialmente si sia arrivati a un minimo di 3.200 esemplari. A novembre 2010 il WWF ha lanciato un summit sulla tigre, a San Pietroburgo, durante il quale è stato elaborato un piano di salvataggio della specie, con l’obiettivo di raddoppiare entro il 2022 la popolazione di tigri selvatiche. Nell’occasione I tredici paesi che ospitano le ultime tigri (Bangladesh, Bhutan, Cina, Cambogia, India, Indonesia, Laos, Malaysia, Myanmar, Nepal, Russia, Thailandia e Vietnam) si sono impegnati a proteggere meglio l’habitat di questi felini, a contrastare conseguentemente i bracconieri e il commercio con prodotti derivati dalle tigri.

La principale minaccia per le tigri è rappresentata dal bracconaggio attività criminale, altamente organizzata, che vale molto denaro, poiché un singolo animale può rendere fino a 50.000 dollari nel mercato nero.

Altrettanto drammatica è la progressiva scomparsa dell’habitat della tigre: l’uomo, sempre più alla ricerca di spazio in cui insediarsi, e la silvicoltura e l’agricoltura che non accennano a fermarsi. La foresta tropicale di Sumatra è vittima del disboscamento per far spazio alle piantagioni per la produzione di olio di palma e di cellulosa. Con la scomparsa dell’ambiente naturale si creano reazioni a catena: se la tigre non vive in uno spazio sufficientemente ampio diventa facile preda dei bracconieri. Inoltre, la ricerca di cibo si fa sempre più complessa, poiché riducendo l' estensione della foresta diminuiscono anche le prede.

L’IMPEGNO DEL WWF INTERNAZIONALE

Sono cinquant’anni, dal 1996, che Il WWF si impegna per la tutela di questa specie: oltre ad attuare progetti finalizzati alla salvaguardia dell’habitat della tigre e interventi per contrastare il bracconaggio, collabora con le popolazioni locali per promuovere attività alternative alla caccia di frodo e alla distruzione della foresta. Nel 2011, per la prima volta in un milione di anni, il numero di tigri è aumentato. Nel 2010 in India si contavano 1.400 esemplari, saliti l’anno dopo a 1.700.

Il WWF ha selezionato sette regioni chiave in cui istituire aree protette per le tigri e sensibilizzare la popolazione sulla tutela di questi felini. Per stanare i bracconieri organizza inoltre vere e proprie ronde. Il WWF si batte anche contro il commercio illegale di parti di tigre, la cui domanda è in aumento da quando la medicina cinese tradizionale sta registrando un vero e proprio boom

Oggi i dati più aggiornati parlano di circa 3.900 esemplari sparsi tra India, Siberia, Indonesia e Cina sudorientale.

DAL WWF LECCO DUEMILA EURO PER LA TIGRE

Duemila euro dal WWF Lecco per l’orso bianco lo scorso anno, ora altri duemila euro per sostenere l’impegno del WWF internazionale per la tutela della tigre. Tutti i fondi che riusciamo a raccogliere grazie all’impegno dei nostri volontari viene “reinvestito in natura” -dichiara il Presidente del WWF Lecco, Lello Bonelli- Ci impegniamo e continueremo a farlo per la tutela del nostro territorio: penso ai progetti per la tutela del gambero di fiume e a quelli per favorire la presenza di insetti impollinatori, portati avanti con la collaborazione del Parco Monte Barro, penso all’impegno per contrastare le derivazioni idroelettriche che vanno a distruggere l’ambiente naturale dell’alta Valsassina, alla battaglia contro le follie del teleriscaldamento alimentato a rifiuti che soffocherebbe di inquinanti la Brianza lecchese… ma dobbiamo essere capaci di guardare anche al di là dei pochi chilometri quadrati che ci circondano e quindi di impegnarci, come rappresentanza della più grande associazione ambientalista nel mondo, anche per progetti di più ampio respiro: per favorire l’uso di fonti energetiche rinnovabili o per contrastare il consumo di suolo, per tutelare gli habitat polari dell’orso bianco o quelli asiatici della tigre.”.

“…and Thank you again and Best Wishes to all of you for a Happy, Successful and Enriching Year 2017!...” si conclude così la mail con cui Monika Kull, dalla sede svizzera di Gland del WWF internazionale, ringrazia gli attivisti della sezione lecchese per l’importante contributo.

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