Importante presentazione del progetto “L’uomo e la natura nel Parco Monte Barro” che vede la collaborazione di Università di Padova, WWF Lecco e Parco Monte Barro
Mercoledì 13 giugno nella città di Jyväskylä (Finlandia), in occasione della V Conferenza della Società Europea per la Conservazione (ECCB2018), Linda Ferrante, dottoranda all’Università di Padova del gruppo di ricerca di Barbara de Mori, ha presentato lo stato di avanzamento del progetto “L’uomo e la natura nel Parco Monte Barro” realizzato dal Dipartimento di Biomedicina comparata e Alimentazione (BCA) dell’Università di Padova in collaborazione con l’Associazione WWF Lecco e l’Ente Parco Monte Barro.
La presentazione dal titolo “Il rischio di estinzione per le specie minacciate all’interno delle aree protette: il caso del gambero di fiume (Austropotamobius pallipes) in Italia” è stata presentata davanti ad una platea di esperti nella sezione del convegno “La dimensione sociale della conservazione” ed ha suscitato interesse e consenso.
Al convegno sono stati presentati i risultati sulla conoscenza e sulla sensibilità etica dei visitatori del Parco Monte Barro sul gambero di fiume e sui comportamenti che possono essere pericolosi per la conservazione di questa splendida specie nostrana. Alcuni comportamenti infatti, come il bracconaggio, l’introduzione nei ruscelli di pesci e uova di rana o anche solo l’ingresso nei torrenti con stivali usati in altri corsi d’acqua possono mettere a rischio la presenza del gambero all’interno dell’area Parco.
Una prima fase del progetto ha riguardato un’indagine per lo studio del rapporto tra utenti e l’ambiente del Parco Monte Barro, attraverso la raccolta di dati che consentissero di ottenere informazioni essenziali per la ricerca. La sottoposizione di appositi questionari agli utenti del Parco si è svolta nell’estate-autunno 2017, concludendosi con la raccolta di circa 300 sondaggi ed un ''censimento'' dati bimensile. Nel dicembre dello scorso anno sono poi state avviate le elaborazioni dei questionari e definite le modalità per un’ulteriore raccolta di dato presso i residenti, avviata nelle scorse settimane con la distribuzione di 320 questionari nelle aree urbane limitrofe al Parco nel Comune di Galbiate.
Lo studio ha permesso di raccogliere informazioni su come proporre attività educative per promuovere la conoscenza e la protezione del gambero di fiume all’interno del Parco. A breve verrà svolta una nuova indagine che coinvolgerà ancora gli abitanti dei comuni su cui il Parco insiste e saranno progettate dall’Università di Padova e dall’Associazione WWF Lecco alcune attività educative ad hoc per promuovere la conservazione delle specie dulcacquicole del Parco Monte Barro.
domenica 17 giugno 2018
Il Parco Monte Barro vola in Finlandia
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