a cura di:
- Sinistra e Ambiente Meda
- Legambiente Seveso circolo "Laura Conti"
Il 7 maggio 2018 il gruppo di
Sinistra e Ambiente di Meda e il Circolo "Laura Conti" di Legambiente
di Seveso hanno congiuntamente ed unitariamente chiesto informazioni e aggiornamenti alla Fondazione Lombardia per l'Ambiente (FLA) circa l'indagine di valutazione di rischio da
esposizione alla diossina residua dell'incidente ICMESA di cui era stata
incaricata la FLA ai sensi della DGR X/5268.
A seguito della disponibilità della
FLA, negli uffici milanesi della Fondazione, in data 11 giugno 2018 si è tenuto un incontro tra i rappresentanti
di Sinistra e Ambiente (Alberto Colombo) e Legambiente circolo Laura Conti di Seveso (Gemma Beretta) e la FLA, presente con il
Direttore Dr. Fabrizio Piccarolo, il Prof. Antonio Ballarin Denti del Comitato
Scientifico, il Dr Gianni Del Pero del Comitato Scientifico "Progetto
Icmesa", l'Ing. Giuseppe Pastorelli - Resp Settore Rischio e componente
del Comitato Scientifico "Progetto Icmesa" e la presenza del Dr. Nicola Di Nuzzo
della Direzione Generale Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile di di Regione Lombardia.
Il primo quesito posto dai referenti delle associazioni ambientaliste ha
riguardato le cause del ritardo nella consegna della ricerca, prevista nella
DGR X/528 per dicembre 2017.
Il team della FLA ha evidenziato
che il ritardo è da attribuire alla metodologia di lavoro proposta e agli
eventi “imprevisti” che si sono interposti tra la previsione e quanto
riscontrato di fatto.
FLA ha infatti scelto di utilizzare un metodo di ricostruzione e confronto
"storico" rispetto a quella che è stata la precedente "Analisi
del Rischio relativa alla presenza di diossina residua nella zona B di
Seveso" del 2003 - ce ne siamo occupati qui – campionando nuovamente il suolo, laddove possibile, negli stessi punti di allora e cercando
di coprire le maglie della griglia 150x150 (del 1999) allora rimaste incomplete
o scoperte.
Tuttavia, in molti punti “storici” oggi non esiste più verde ma cemento
quindi non è stato possibile effettuare il carotaggio; altri punti si trovano in zone
di proprietà privata e qui in molti casi è stato lento e difficoltoso
l’ottenimento del consenso a procedere da parte dei proprietari.
Due situazioni tutt’altro che irrilevanti e che dovrebbero far riflettere e
forse avrebbero dovuto essere previsti da chi ha impostato la ricerca. In ogni
caso, per certo, elementi che sono stati causa
(a dire della Fla) di ritardi nell'iter dello studio con conseguente proroga
nei tempi di consegna dell'elaborato finale.
Come nel 2003, anche ora lo studio
della FLA riguarderà la sola zona B e utilizzerà anche le analisi della Caratterizzazione dei suoli della società Autostrada Pedemontana Lombarda
considerate compatibili e in sovrapposizione alla griglia originale del 1999.
Su questo punto i referenti delle associazioni ambientaliste hanno evidenziato che
è limitante occuparsi solo del rischio in zona B e che sarebbe stato opportuno
ampliare lo studio anche alla zona R, in particolare alle aree
direttamente confinanti con il perimetro della B.
Il lavoro della FLA prenderà dunque
in considerazione circa 30 nuovi punti di analisi di cui circa i 2/3 sono in
sovrapposizione per confronto con quelli identificati nella maglia del
1999 e nel rapporto del 2003.
I punti "storici" non
ripetibili sono stati sostituiti predisponendo una decina di nuovi punti di
campionamento suddivisi tra Seveso (2), Desio (5), Cesano Maderno
(4).
Tutte le nuove analisi sono in fase
di certificazione da parte del laboratorio ARPA.
Nell’incontro abbiamo sottolineato che sarebbe stato auspicabile avere un numero maggiore di campionamenti,
visto che la stessa DGR X/528 definisce "indagini sul top soil, almeno
in 50 punti dell’area vasta, a carico dell’Agenzia regionale per la protezione
dell’ambiente(ARPA Lombardia)".
In questo momento FLA è in attesa
dei risultati delle ultime analisi chimiche effettuate e sta predisponendo e impostando il testo sul rischio da
esposizione cui seguirà il lavoro sulla compatibilità d'uso dei suoli presi in
considerazione a fini di eventuali prescrizioni per attività di pascolo
animali da latte, orticolo (piante ipogee e a contatto del suolo), da
allevamento domestico, agricolo (piante epigee), verde pubblico e privato,
residenziale e commerciale/industriale.
E' ipotizzato il termine
dell'attività di elaborazione testuale con presentazione all'istituzione
regionale entro l'anno.
Come gruppi operanti sul territorio,
abbiamo chiesto una diversa metodologia di presentazione e diffusione rispetto
al precedente studio del 2003.
Metodologia che tenga conto anche di
un coinvolgimento dei gruppi e delle associazioni ambientaliste oltrechè delle
amministrazioni, con un'azione di trasparenza e restituzione pubblica.
La planimetria con le concentrazioni di diossina dell'indagine FLA del 2003 |
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