venerdì 21 giugno 2019
Linate chiusa e Malpensa intasata: un disagio lungo tre mesi
di Dario Balotta, Europa Verde
La lunga durata (dal 27 luglio al 27 ottobre 2019) dei lavori di rifacimento della pista di Linate con il conseguente trasferimento dei voli a Malpensa sta già portando le prime conseguenze negative. E’ di ieri la notizia che le tariffe dei taxi verranno aumentate di 5 euro. La Linate-Malpensa passerà a 110 euro, la Malpensa-Fiera a 70 euro e la Malpensa-Varese 70 euro. Utenti del trasporto aereo e soprattutto cittadini dell’intorno dell’aeroporto di Malpensa si troveranno le maggiori sorprese negative.
Per asfaltare la pista di Linate lunga 2.400 metri, rimodernare i cancelli delle partenze e sostituire l’impianto di smistamento dei bagagli, la Sea ha deciso di chiudere il Forlanini tre mesi in cui l'aeroporto di Malpensa verrà preso letteralmente d'assalto da aerei e passeggeri, passando da 550 movimenti giornalieri a 900 movimenti tra arrivi e partenze mentre i passeggeri passeranno da 80 a 120 mila.
Con la crescita dei voli il rumore andrà alle stelle. Il traffico sulle strade già congestionate di accesso alla Malpensa come la SS 336 andrà in tilt mentre si stanno realizzando nuovi parcheggi intorno allo scalo della brughiera con nuovo consumo di suolo. Le proteste dei sindaci lombardi e piemontesi, che avevano chiesto di distribuire i voli di Linate su più aeroporti non sono state ascoltate. Per asfaltare la pista di Linate occorreranno tre mesi quando per rifare la pista di Orio al Serio, lunga 2.700 metri (più 400), sono bastate tre settimane .
E’ molto grave la Sea e la Regione Lombardia non abbiano ritenuto necessaria una Valutazione d’impatto per adottare tutti gli accorgimenti necessari per ridurre l’impatto ambientale. Con strade congestionate e l’invito a presentarsi ai check-in in largo anticipo raggiungere Malpensa aumenteranno i tempi di percorrenza e i disagi non solo per i passeggeri del più vicino Linate. Trenord raddoppiarà le composizioni dei malpensa express sottraendo treni ai pendolari lombardi. Non solo i sindaci hanno protestato ma anche i comitati e le compagnie aeree che dovranno trasferire gli operativi dei voli.
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