di Sinistra e Ambiente e Impulsi-Sostenibilità e Solidarietà, Meda
Una buona Amministrazione Comunale, per garantire
l'interesse collettivo, dovrebbe attivarsi affinchè siano noti e
conosciuti gli impatti che una nuova e grossa struttura comporta per il
territorio cittadino onde poterne poi valutarne la sua reale utilità.
L'amministrazione di Meda rinuncia e si sottrae invece alla necessità di chiedere una Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) su di un Piano attuativo che vuole insediare un complesso commerciale in un comparto dalle elevate criticità. Per il Comune di Meda non serve alcun studio di valutazione preliminare che mostri gli effetti indotti da una simile struttura sui volumi di traffico (attuali e futuri) correlati con il superamento della linea ferroviaria FNM, la chiusura del passaggio a livello di via Seveso e con uno sguardo anche alle ricadute economiche sul tessuto dei negozi di prossimità. La considerazione per la vivibilità della nostra città e per le nostre
esistenze quotidiane dovrebbe però essere motivo per farla ritenere indispensabile.
Cosa succederà in
quell'area quando, con capitale privato, si insedierà un polo commerciale, struttura che, come quelle simili, genera traffico veicolare con una forte incidenza sul territorio e sull'ambiente ?
Al momento non c'è neppure la certezza totale che con i capitali pubblici di Regione Lombardia venga attuato il superamento della linea ferroviaria FNM con un sottopasso in via Seveso/Cadorna così come prevede la soluzione (con molte criticità) approvata dall'amministrazione di Santambrogio.
Sottopasso che, una volta insediato il polo commerciale e secondo le intenzioni delle amministrazioni succedutesi, apparirebbe ineluttabile e risolutore, con buona pace dei
sostenitori del sovrappasso che evitano di esprimersi sulle decisioni
prese in ambito AT1, aggrappati alla realizzazione della
bretellina (parte della viabilità dell'AT1), quale strada utile all'ipotesi sovrappasso da loro perorata..
Per il Comune di Meda, capire e vagliare prima è dunque inutile!
Così , con la Delibera di Giunta n° 10 del 20-01-2021,
l'amministrazione medese ha approvato il piano attuativo della MAK srl
per un polo commerciale sull'area ex-
Medaspan.
Nello stesso atto, la giunta ha avallato anche le controdeduzioni che respingono le osservazioni inoltrate insieme da Sinistra e Ambiente e da Impulsi-Sostenibilità e Solidarità (unici gruppi ad averlo fatto, oltre ai proprietari di un'area limitrofa).
Nello stesso atto, la giunta ha avallato anche le controdeduzioni che respingono le osservazioni inoltrate insieme da Sinistra e Ambiente e da Impulsi-Sostenibilità e Solidarità (unici gruppi ad averlo fatto, oltre ai proprietari di un'area limitrofa).
L'esecutivo di Santambrogio ha scelto dunque la strada di una accettazione superficiale, privilegiando l'aspetto economico
dell'operazione a discapito di un interesse pubblico che per logica
necessitava e necessita di approfondimento preventivo su un intervento
che condizionerà pesantemente il futuro dell'area e dell'economia
cittadina.
E' stato sottostimato l'impatto
che combina aspetti sociali, economici e ambientali, preferendo porre
l'enfasi su come la trasformazione dell'area possa rappresentare il
futuro biglietto da visita per Meda.
L'interesse e il benessere pubblico esigerebbero la
capacità di affrontare problemi complessi con strumenti adeguati di analisi e partecipazione, giungendo a soluzioni coraggiose e virtuose a beneficio di tutta la comunità . La crisi finanziaria prima,
quella climatica e pandemica oggi dovrebbero indurre maggiori
attenzioni allo sviluppo sostenibile a partire dai luoghi che
abitiamo e frequentiamo.
LE CONTRODEDUZIONI ALLE NOSTRE OSSERVAZIONI
La lettura delle controdeduzioni evidenzia come l'amministrazione medese agisca al fine di velocizzare e rendere semplice l'iter per edificare sull'area, non volendo prendere in considerazione ne le criticità del comparto ne quelle che genererà la realizzazione del polo commerciale. E' stata infatti respinta la nostra richiesta di una Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) adducendo la motivazione che una VIA, in quel caso di competenza regionale, per la struttura originariamente prevista nel Piano Attuativo della Pabel avente una superficie di vendita più grande dell'attuale (9990 mq), era stata precedentemente esclusa dagli uffici regionali.
Regione Lombardia aveva però definito la necessità di un Accordo di Programma con FS, FNM, società proponente, Comune di Meda e la stessa Regione, soggetti interessati o con servizi nel comparto. Il tavolo dell' Accordo di Programma non ha mai chiuso formalmente i lavori e così ora si ricorre a queste improprie motivazioni per non assoggettare a VIA il secondo piano attuativo, quello della MAK che "spalma" i 7500 mq di superficie di vendita. Una procedura di VIA, di scala gerarchica minore, che l'Amministrazione Comunale (e non Regione Lombardia) avrebbe comunque potuto avviare. Singolare poi che nella controdeduzione si giudichi la riduzione di 2500 mq di SV e la viabilità accessoria elementi sufficienti a garantire un minore impatto rispetto al precedente soluzione, accontentandosi di ciò e escludendo di conseguenza "sulla parola" la necessità di una VIA, senza avere l'ombra di uno studio sull'impatto viabilistico nel comparto.
Scoraggiante la controdeduzione sulla bretellina (rientrante appieno nella fascia di rispetto ferroviaria): "Non sono state rilevate osservazioni da parte di FS" durante la precedente fase di Valutazione Ambientale Strategica. Questo già lo sapevamo, ma quel che abbiamo osservato era la mancanza di un dato di certezza rispetto alle autorizzazioni e qui l'amministrazione rimanda a tempi futuri, "prima della realizzazione saranno acquisite ai sensi di legge tutte le autorizzazioni necessarie", dando per scontato che esse siano positive.
La nostra terza osservazione sulla necessità di approfondimenti chimico-analitici sul livello di concentrazione di sostanze collegate alla storia produttiva e all'allocazione dell'area in zona classificata R dopo il disastro della vicina ICMESA (supportati anche da un parere ARPA in merito), è considerata "superflua" perchè comunque analisi preliminari (poche e non per tutti i composti chimici e nemmeno validate da ARPA) "furono eseguite su iniziativa della Pabel" e l'amministrazione ritiene "illegittimo" prescriverne ulteriori. Questo senza nemmeno prendere in considerazione l'espressione di ARPA del 2015, da noi allegata all'osservazione.
ARPA che andrebbe perlomeno coinvolta per monitorare e certificare le analisi chimiche per il Piano Scavi, proprio così come esplicitato nelle sue comunicazioni.
Le prime 2 osservazioni di Sinistra e Ambiente e di Impulsi - Sostenibilità e Solidarietà con relative controdeduzioni
La terza osservazione con controdeduzione.
Anche su: https://impulsi-sostenibilitasolidarieta.blogspot.com
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