giovedì 19 gennaio 2012

Un "polmone verde" per il Vimercatese


Vimercatese, sos per l'ambiente
Un superparco contro il cemento


articolo di Anna Prada, tratto da "Il Cittadino" del 18 gennaio 2012

Punti di contatto e permeabilità tra i parchi dei Colli Briantei, del Molgora della Cavallera, passando per Arcore, Usmate e Vimercate. E ancora, un grande parco agricolo, che stringa vincoli di tutela sulla vasta area verde che sorge tra il PLIS del Molgora (parco locale di interesse sovracomunale) e quello del Rio Vallone e che potrebbe fungere da trait d'union ecologico tra i due polmoni verdi, accorpando porzioni di territorio in una decina di Comuni del Vimercatese, e arrivando fino a toccare le aree libere del Trezzese.



Sono forse le impalcature più ardite tra le molteplici disegnate dalle associazioni ambientaliste nel nutrito elenco di osservazioni presentate al piano urbanistico brianzolo (PTCP), per potenziare la tutela sulle aree agricole, mettere al riparo gli spazi verdi da cemento e strade, arrivare a una strategia d'insieme che ponga vincoli sempre più solidi, anche di natura paesaggistica. L'osservatorio del PTCP prova a correre in difesa dell'area verde distesa tra i confini dei parchi dei Colli Briantei e della Cavallera, unica in grado di congiungerli e in procinto di essere attraversata dall'autostrada Pedemontana; questo corridoio era considerato “da vincolare” anche nel più volte richiamato progetto della Dorsale verde nord, nelle tavole del 2007 commissionate dall'allora giunta provinciale Penati. Agire invece sulla connessione tra i parchi del Molgora e del Rio Vallone significa addentrarsi all'interno dei confini di Bernareggio, Aicurzio, Sulbiate, Mezzago, Vimercate, Burago, Agrate e Ornago.

Qui si trova una vasta area agricola, cuore del 'paesaggio agricolo delle visuali' individuato dall'architetto Andreas Kipar all'interno del progetto “2009 Molta + Brianza” commissionato in quell'anno dalla Provincia di Milano, dove sono in corso produzioni innovative di filiera corta, come il progetto Pane del Molgora e Gusto di Brianza est, e dove agisce una rete di gruppi di acquisto solidale. La salvaguardia di questo comparto, unito a quello già inserito nei confini dei parchi, permetterebbe la creazione di un vero e proprio parco agricolo di fascia nel nord milanese. Altro punto di connessione e di potenziamento di parchi esistenti è individuato tra Agrate e Concorezzo, tra i parchi della Cavallera e del Molgora.

L'area che le associazioni ecologiste vorrebbero tutelata è tagliata dalla tangenziale est e quindi servirebbe trovare una soluzione di continuità, magari tramite sottopasso. All'interno di questo settore c'è la cascina Vergana, edificio storico in buono stato, dotato di un pozzo nel cortile esterno; l'idea è di recuperarla. Richiesta di tutela come area agricola strategica anche per il territorio situato al confine est della provincia monzese, come corridoio ecologico aperto sul parco del Rio Vallone. In questo caso i Comuni interessati sono quelli di Bellusco, Busnago, Ornago e Roncello. Tra Mezzago e Cornate si colloca l'ambito strategico per connettere i parchi del Rio Vallone e il parco regionale Adda nord.

Oltre alla naturale vocazione agricola, questo territorio si presta allo sviluppo di un turismo ecocompatibile e il corridoio ecologico potrebbe fungere da collegamento alla rete di sentieri ciclopedonali dei due parchi. Lavorare su questa porzione di verde significa dirigersi verso quel parco agricolo nord Milano che potrebbe connettere anche le aree libere del Trezzese. Nei confini di Villasanta si estende la fascia che serve per unire il parco Valle Lambro con il PLIS della Cavallera. È l'ultimo corridoio ecologico tra i due parchi e l'osservatorio chiede la sua tutela esplicita.

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