I genitori (ora purtroppo deceduti) di Ilaria Alpi nel 2003 a Erba, in occasione della dedica del Circolo Ambiente alla giornalista uccisa. |
In Somalia, Ilaria Alpi stava conducendo un’importante inchiesta sul traffico illecito di rifiuti tossici e armi, tra l’Italia e lo Stato africano. Sicuramente è stata uccisa perché stava rendendo di dominio pubblico i nomi dei responsabili di questi loschi traffici, realizzati con la complicità di pezzi dello Stato italiano. Ma, a distanza di ben 25 anni, non si è ancora arrivati a dare giustizia, condannando esecutori e mandanti dell’assassinio Alpi-Hrovatin.
Se è vero, purtroppo, che ancora oggi non si conoscono i nomi dei responsabili del duplice efferato omicidio, si conoscono invece i numerosi depistaggi, compiuti anche dai servizi segreti italiani, per deviare le inchieste giudiziarie. Tra queste “deviazioni” vi è anche l’assurda condanna di quello che era stato inizialmente indicato come l’esecutore dell’assassinio, ovvero il cittadino somalo Omar Hassan, rimasto in carcere per ben 17 anni e poi finalmente scagionato nel 2016. E poi l’inconcepibile conclusione della Commissione d’inchiesta parlamentare del 2005 presieduta dal deputato avv. Taormina, il quale dopo l’insensata istruttoria affermò, in maniera oscena, che: “Ilaria Alpi è morta a causa di una rapina. Era in vacanza non stava facendo nessuna inchiesta, la commissione che presiedevo lo ha accertato”.
Per tutto questo oggi l’associazione ambientalista torna a chiedere che non si perda la memoria dell’omicidio di Ilaria Alpi. Dichiarano i responsabili del Circolo Ambiente: “Su Ilaria Alpi dobbiamo continuare a chiedere verità e giustizia. Per questo ci rivolgiamo ai comuni del territorio: intitolate vie, piazze, scuole, biblioteche a Ilaria Alpi. Il ricordo della giornalista Rai non deve cessare. Deve essere mantenuta la memoria sulle inchieste di Ilaria e sul suo efferato assassinio. Purtroppo negli ultimi anni si devono contare molti altri omicidi a danno di giornaliste di inchiesta, come lo era Ilaria Alpi: è il caso dell’assassinio del 2006 della giornalista russa Anna Politkovskaja. Omicidi sono avvenuti anche negli ultimi mesi nella “civile” Europa: basti pensare all’uccisione nel 2017 a Malta della giornalista Daphne Caruana Galizia, e in Bulgaria con la giornalista Victoria Marinova, violentata e poi ammazzata nell’ottobre 2018. Questo senza dimenticare i casi di numerosi altri cronisti uccisi, come Giuseppe Fava, Mauro Rostagno, Giancarlo Siani, e molti altri, fino al giornalista saudita Jamal Khashoggi, ucciso lo scorso ottobre”.
Concludono dal Circolo Ambiente: “Per tutto questo la nostra associazione chiede alle Istituzioni di ricordare Ilaria Alpi, per non far cadere la memoria e continuare a pretendere verità e giustizia. Lo dobbiamo all’Italia ma soprattutto a chi ha sofferto di più, ovvero ai genitori di Ilaria, al padre Giorgio Alpi, deceduto nel 2010, e alla madre Luciana, che ci ha lasciati lo scorso giugno”.
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