sabato 16 maggio 2020

Un nuovo percorso protetto per il Bosco delle Querce di Meda e Seveso

Bosco delle Querce. La collina di Meda
Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto da Polo Design Lab di Meda, associazione per la promozione dell'artigianato brianzolo, una interessante proposta per la realizzazione di un nuovo percorso protetto all'interno delle aree del Bosco delle Querce.

Sull'argomento intervengono Enrico Radice, imprenditore artigiano settore arredamento, Gian Luigi Vitali, architetto progettista opere edili e Gianni Del Pero, geologo e Presidente WWF Lombardia

Coronavirus e nuovi modelli di socialità
 
di Enrico Radice, imprenditore artigiano settore arredamento

Già nel 2012 nel Bosco delle Querce di Meda e Seveso la prima “green way”, grazie a Robert Baden Powell, fondatore dello scoutismo. Oggi la proposta di un nuovo percorso protetto.
 
Oggi, e per un periodo temiamo ancora molto lungo, il Coronavirus ci impone protezioni individuali, distanziamento sociale e attenzioni da adottare. All’imposizione “restiamo a casa” se possiamo, sopravviene la libertà condizionata a passeggiate vicine alle nostre abitazioni, ma da effettuare in piena sicurezza.

Gli oltre 23 mila abitanti della città del design si stanno chiedendo se sia possibile fare una piacevole camminata, una piccola escursione per ritrovare spazi urbani fruibili in sicurezza e godere della natura in città a due passi da casa. Noi riteniamo di si!

Ci siamo accorti, che a Meda nulla è stato fatto sul tema dei “percorsi (per la) vita” e con un piccolo intervento possiamo recuperare alla fruizione collettiva il Bosco delle Querce collegandolo all’ambito delle Attività Sportive di Meda, con un percorso che attraversando il Tarò ci porti nel Cuore del Parco nei luoghi della Memoria dell’incidente “Diossina” dell’Icmesa.

Alla creazione del nuovo percorso vorremmo affiancare anche un Ambiente Naturale, un laghetto naturalistico all’interno di un’Area di Laminazione del Tarò.

I cittadini ricordano l’annuncio del 06/03/2020 dell’Amministrazione Comunale della volontà di aprire la porzione di Meda del Bosco delle Querce con “l’installazione di un parapetto in legno sul torrente Tarò”. Noi vorremmo andare oltre …

Breve cronistoria


Il percorso vita ora dimenticato, così come gli accessi per la fruibilità del Bosco delle Querce di Meda e Seveso, fu realizzato nel 2012 con l’impianto del campo scout regionale di S. Giorgio del gruppo CNGEI di Cesano Maderno, che iniziò la sua attività nel 1956, proprio nella porzione del bosco di Meda, esattamente in via Certosa (una piccola via laterale di via Vignazzola, che noi vogliamo chiamare Via Certesa come uno dei nomi del nostro Torrente, di fronte al parcheggio del limitrofo Pub) insediandosi sin d’allora nel capannone della ex fabbrica medese di confezioni Encol.

Il percorso vita per Meda c’è, basta “riscoprirlo”


La citata via Certosa è un bel viale alberato il cui accesso è controllato da un cancello gestito da Enti e Associazioni (Protezione Civile Seveso, Scout CNGEI, Ersaf/Azienda Forestale Regionale, ecc.) che occupano il lato sinistro del viale. Lo spazio a destra della strada pubblica e il piazzale libero ben già si prestano all’accesso previa dotazione di rastrelliera per biciclette, fontanina d’acqua potabile, distribuzione gratuita di depliant illustrativo, ecc. Così come l’attività specifica di Ersaf (Ente Regionale dei servizi all’agricoltura e alle foreste) garantisce manutenzione del verde, pulizia del bosco e sfalcio erba, atte alla fruibilità dell’intera superficie boschiva.

Disposizioni e organizzazione - Il progetto



Il progetto e la grafica dell’arch. Gianluigi Vitali individuano 5 ingressi/uscite, che consentono la fruizione di un nuovo e completo percorso vita verso entrambe le porzioni del Bosco delle Querce di Seveso e Meda. Le distanze percorribili consentono percorsi per oltre 2 km sia a Meda che per altri 2 km a Seveso.

A collegare senza interruzioni le due aree con ingresso dal parcheggio (40 posti auto) prospiciente al Pub, ha provveduto nel 2012 il gruppo scout CNGEI, con l’intelligente   realizzazione e titolazione del sentiero a Baden Powell. Con l’occasione della realizzazione del    percorso intendiamo proporre anche una Oasi Naturalistica con Fitodepurazione e un’Area di Laminazione, quali servizi ecosistemici per riqualificare l’ambito degradato del vallone adiacente alle FS.

Predisposizioni e opere necessarie


Con le nostre note vogliamo contribuire alla “rimessa in moto” del Bosco delle Querce di Meda con il collegamento con Seveso, che riteniamo possibile in tempi molto brevi perché non dobbiamo inventare nulla ma solo collegare quello che già abbiamo.
Una riorganizzazione degli accessi controllati, noi ne proponiamo 5, la definizione di un percorso ciclopedonale, anche in calcestre, una buona segnaletica, la realizzazione tra sponde già consolidate di una ponte/passerella sul torrente Tarò al cuore della porzione medese del Bosco e all’angolo della Memoria da conservare, un servizio di assistenza/sorveglianza, affidata anche ad associazioni di volontariato, possano realizzare un’opera indispensabile a servizio dei cittadini. Inoltre vorremmo aggiungere anche un laghetto naturalistico nell’area di laminazione, che abbiamo ipotizzato nel vallone sottostante il rilevato delle Ferrovie che attraversano il tracciato del Tarò.

On line:  Bosco delle Querce di Seveso e Meda: l’integrazione urbana
“…come area ricreativa si ritiene, che il Bosco debba essere raggiunto da percorsi ciclabili e pedonali e debba integrarsi al territorio circostante…..si propone la creazione di una rete di percorsi ciclopedonali (già in parte realizzata) e un generale ripensamento del Bosco delle Querce in un contesto territorialmente più vasto.” 

Con i nuovi accessi verrebbero attivate le fruizioni dal centro Meda, dai Quartieri Polo e San Pietro, Baruccana e Meredo e sarebbe così dimostrata l’insostenibilità del percorso previsto nel progetto Pedemontana, che dalla ciclopedonale Polo-centro Meda, scenderebbe nel vallone parallelo alla FS, con arrivo su via Busnelli per un inutilizzabile collegamento con il Centro Sportivo “Città di Meda” e il Bosco delle Querce. Diversamente necessaria, a supporto, collegamento e servizio della mobilità dolce delle comunità di Seveso, Meda, Bosco delle Querce, Baruccana, Meredo, Parco Brianza Centrale e stazione di interscambio di Seregno, la realizzazione della ciclopedonale di via Vignazzola da via S. Carlo/Milano a via Meredo/De Nicola, a suo tempo prevista dal progetto Pedemontana.

Attivare “la mobilità dolce” con vantaggi reciproci per le due aree

Il sentiero Baden Powell con il collegamento consente agli abituali fruitori delle porzioni di Seveso e di Meda, l’accesso alle opere, impianti e servizi (campetti da calcio, tennis, piscine, due bar/ristoro, servici igienici, Centro visite, laghetto) e alle attività culturali (concerti e spettacoli all’aperto), didattiche, visite guidate e del tempo libero, che solo una così vasta area boschiva e verde, ricca di flora e fauna di pregio, possono offrire.

Criteri di progettazione percorso vita

di Gian Luigi Vitali, architetto e progettista opere edili

Le aree su cui realizzare con la massima urgenza un percorso vita medese, sono ubicate nel Bosco delle Querce di Meda e di Seveso così come nel Centro Sportivo Città di Meda nel quartiere San Pietro. Le aree sono pienamente disponibili e caratterizzate da vaste piantumazioni per circa 500,000 mq. L’accesso è facilitato dalla compresenza all'esterno di vie di comunicazione interregionali (SS Milano-Meda) e vie intercomunali tra Meda e Seveso, quali la via Vignazzola, via Busnelli e via San Carlo di Seveso.


Tale compresenza di destinazioni e funzioni, quali il Bosco delle Querce e il Centro Sportivo “Città di Meda” sono successive alla bonifica dell' area dopo l'evento Icmesa del 1976.
A quarantaquattro anni di distanza, urge l’integrazione delle funzioni ludico/sportive, con lo scopo di assolvere a più esigenze nascenti sul territorio e alle necessità determinate dalla pandemia Coronavirus del 2020:
  • attività all'area aperta;
  • valorizzazione del patrimonio verde ed ecologico;
  • incremento e promozione dell'educazione a muoversi senza mezzi a motore, integrata con pratiche di lavoro a domicilio (“smartworking”).

Il percorso vita, è un incentivo a promuovere le attività all'aperto, con integrazione alle strutture già esistenti. Il progetto prevede:
  1. Percorso che si snoda all'interno del Bosco delle Querce, con ingresso da via Vignazzola/via Certosa di Meda, attraversa il Torrente Tarò, con l’ipotesi di una passerella pedonale su di esso, accede al Bosco, vi ritorna e prosegue all'interno del Centro Sportivo “Città di Meda”, fino a Via Busnelli, percorre il perimetro del ciclodromo, transita sul piazzale all’aperto del Bar Sport, ritorna sul percorso parallelo ai campi sportivi e/o, abbreviando, esce su via Certosa per il parcheggio o per il Bosco delle Querce di Seveso.
  2. Da via Certosa con attraversamento pedonale, collegamento per il Bosco delle Querce di Seveso, attraverso l'ingresso pedonale, ubicato a fianco del Torrente e già segnalato e dedicato al Fondatore degli Scout Baden Powell.
  3. Realizzazione di pista sterrata del calibro di circa mt. 2,50, con pavimentazione in rilevato rispetto al piano  di campagna per isolarlo ad eventuali residui di diossina, e finitura in calcestre con dotazione di attrezzature ginniche, protezioni in legno da esterni, lungo il Torrente Tarò e ove necessario lungo il percorso. Interessante è la presenza del Torrente Tarò, che come la maggior parte dei secondari corsi d'acqua lombardi, che attraversano territori di forte urbanizzazione e antropizzazione, è poco valorizzato nei suoi aspetti paesaggistici e naturalistici.
  4. Il percorso ha uno sviluppo di circa 2 km. Lo stesso si può collegare attraverso la Porta Baden Powell, al percorso esistente nella porzione di Bosco in Comune di Seveso, incrementandone di altri 2 km. lo sviluppo, per un totale di 4 km.
Per concludere, con la pandemia in corso, dobbiamo riflettere sulla necessità di utilizzare appieno il patrimonio naturalistico e del “costruito”, in una sinergia di compresenza di tutte le funzioni esistenti per ridurre l'impatto antropico con l'ambiente.                                 

Servizi ecosistemici: area di laminazione con oasi naturalistica. Contributi geologici e ambientali

di Gianni Del Pero, geologo e Presidente WWF Lombardia

Vogliamo anche cogliere l’occasione di questo progetto per offrire qualcosa in più a servizio del territorio e dell’Ambiente. Abbiamo pensato, che la realizzazione del percorso potesse essere accompagnato dalla realizzazione di un’area di laminazione delle acque del Torrente Tarò: Meda contribuirebbe a contenere gli effetti delle inondazioni del nostro torrente, ignorato e trascurato da sempre fino a quando dobbiamo fare i conti con le piene.


Un servizio ecosistemico offerto a tutti i comuni del Bacino del Seveso-Tarò con il recupero di un’area marginale, anche degradata, da realizzare nel vallone parallelo alle Ferrovie. L’area potrà ricevere anche le acque del drenaggio urbano e delle azioni di invarianza idraulica che la recente normativa pone a carico dei nuovi interventi edilizi. In una porzione dell’area di laminazione potrà essere realizzata un’oasi Naturalistica, incentrata su un laghetto con canneto e altre essenze vegetali per svolgere funzioni di fitodepurazione, che potrà anche essere attrezzata con spazi ricreativi e di sosta sulle sponde con adeguate misure di protezione.

Misure di protezione che riguarderanno l’intero percorso nei punti di affaccio al torrente con staccionata in pali di castagno, in particolare nei pressi dell’attraversamento del Tarò che sarà realizzato in lamellare e posato in opera.

Per prevenire interferenze con i terreni dove recenti indagini hanno posto in evidenza la presenza di diossina residuale, in concentrazioni inferiori a quelle che richiederebbero la bonifica, si dovranno escludere scavi e tutti gli interventi dovranno essere in rilevato (ciclopedonale e percorso) o con apporto di materiali certificati (Oasi e area di laminazione e altri interventi sulle superfici).

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