Dopo l'incontro "il naso lungo di Pedemontana" del 21/2/2022 a Lentate Sul Seveso, i gruppi organizzatori di Rete Civica Brianza, Cittadini per Lentate e Sinistra e Ambiente di Meda, ci hanno inviato il seguente comunicato stampa che rilancia i temi discussi durante la serata.
Comunicato stampa
Per l'avvio dei cantieri di Pedemontana in Brianza i giochi sono fatti; o forse no.
Regione Lombardia blinda il progetto, nell'incontro coi Sindaci presso la Provincia di Monza e Brianza rinvia ai tecnici di concordare con loro eventuali minimi aggiustamenti indispensabili, purché nel quadro economico approvato. I Sindaci lamentano di non avere mai ricevuto il progetto definitivo aggiornato 2018/19 messo a bando, ma il Consigliere Giorgio Garofalo di Brianza Rete Comune fa notare che è la stessa Regione Lombardia a dimostrare di non essere trasparente e di non voler agevolare una discussione pubblica sulle necessità reali del territorio di Monza e della Brianza, dal momento che gli ambientalisti quel progetto lo hanno ottenuto e lo stanno studiando già dal maggio 2021, avendone fatta richiesta di accesso agli atti.
I Sindaci si organizzeranno per gli incontri tecnici, ma la parola d'ordine che trapela all'interno del centro destra, Lega soprattutto, è che la Brianza vada asfaltata subito: cronoprogramma alla mano, i cantieri devono iniziare entro primavera 2023 (ma che strano, ci saranno le elezioni regionali in quel periodo!).
Pedemontana non la conta giusta. Il progetto non sarà affatto la rigenerazione del territorio brianteo, come viene sbandierato, ma, purtroppo, non farà altro che aggravare i carichi ambientali, di congestione, traffico e inquinamento. Non c'è bisogno di essere Cassandra per prevedere gli esiti nefasti dell'opera; basta esaminare gli elaborati e i documenti, le cose dette e quelle non dette, per rendersene conto.
Per l'avvio dei cantieri di Pedemontana in Brianza i giochi sono fatti; o forse no.
Regione Lombardia blinda il progetto, nell'incontro coi Sindaci presso la Provincia di Monza e Brianza rinvia ai tecnici di concordare con loro eventuali minimi aggiustamenti indispensabili, purché nel quadro economico approvato. I Sindaci lamentano di non avere mai ricevuto il progetto definitivo aggiornato 2018/19 messo a bando, ma il Consigliere Giorgio Garofalo di Brianza Rete Comune fa notare che è la stessa Regione Lombardia a dimostrare di non essere trasparente e di non voler agevolare una discussione pubblica sulle necessità reali del territorio di Monza e della Brianza, dal momento che gli ambientalisti quel progetto lo hanno ottenuto e lo stanno studiando già dal maggio 2021, avendone fatta richiesta di accesso agli atti.
I Sindaci si organizzeranno per gli incontri tecnici, ma la parola d'ordine che trapela all'interno del centro destra, Lega soprattutto, è che la Brianza vada asfaltata subito: cronoprogramma alla mano, i cantieri devono iniziare entro primavera 2023 (ma che strano, ci saranno le elezioni regionali in quel periodo!).
Pedemontana non la conta giusta. Il progetto non sarà affatto la rigenerazione del territorio brianteo, come viene sbandierato, ma, purtroppo, non farà altro che aggravare i carichi ambientali, di congestione, traffico e inquinamento. Non c'è bisogno di essere Cassandra per prevedere gli esiti nefasti dell'opera; basta esaminare gli elaborati e i documenti, le cose dette e quelle non dette, per rendersene conto.
Un progetto ormai obsoleto da anni, nato faraonico grazie ai fondi del project financing - privo di alcun interesse da parte del capitale privato, come dimostrano le ricerche dei partner andate deserte - e puntellato da tutte le parti dalla Giunta regionale, pur di vederlo realizzato a tutti i costi, nel vero senso del termine: perché il financing, alla fine, lo faranno i cittadini contribuenti e solo loro. Direttamente, col pedaggio quotidiano, o indirettamente, cioè da rimborsare, attraverso i fondi erogati da istituti in gran parte pubblici (quindi pagati da tutti noi), fra cui la Banca Europea degli Investimenti (BEI), che forse non ha ben compreso di che opera si tratti, andando a finanziarla anche se sono stati messi a bando solo i lavori principali dell'opera, senza mettere a bando anche le indispensabili compensazioni ambientali. Nel finanziamento ha posto il vincolo alla attuazione degli obiettivi Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile: ma nessuno in buona fede sosterrebbe mai che una siffatta autostrada sia un progetto con essa coerente. Gli ambientalisti della Provincia di Monza e Brianza glielo hanno fatto notare inoltrando una comunicazione a novembre 2021: morale, forse negli uffici della BEI si sono accorti della distrazione e hanno aperto un procedimento per il reclamo opposto; staremo a vedere gli sviluppi.
Un tratto della Milano-Meda-Lentate, arteria urbana e colonna vertebrale della metropoli del Seveso, verrà sostituita con un'autostrada a pedaggio, di sezione poco superiore all'attuale, nel medesimo sedime, con un minor numero di svincoli, con tutto quello che ne conseguirà durante la fase dei lavori e dopo. Il tutto attraverso un tessuto urbano denso e ancora in parte inquinato dalla diossina TCDD, fin dai tempi dell'incidente Icmesa. Le poche aree non edificate attorno saranno sacrificate per il cantiere. Ci si ostina persino a disfare la variante di Lentate costruita a fatica e a suon di cortei alla fine del secolo scorso, riportando indietro la clessidra del tempo: il tutto per addolcire un paio di curve che non rientrano nei parametri autostradali: sì perché gli italiani al volante devono correre, correre, correre. E Pedemontana Lombarda deve fare cassa, cassa, cassa con un pedaggio sulla vita quotidiana della gente di Brianza che altrimenti non potrebbe fare.
Superficialità nelle valutazioni, criticità dell'intervento, impatto ambientale, sociale ed economico sono gli aspetti su cui Regione e società Autostrada Pedemontana Lombarda non la raccontano giusta. Nemmeno sulle compensazioni ambientali, rimandate nel dopo lavori, una volta ultimata anche la tratta D, Vimercate-Dalmine, non appaltata e rinviata a data da destinarsi.
È giusto che i cittadini briantei sappiano che li aspettano tempi difficili anche soltanto a spostarsi da una frazione ad un'altra; grazie ad un'opera che sulla carta dovrebbe risolvere i problemi di congestione ma in realtà ne creerà di nuovi per la viabilità locale su cui si travaserà il traffico a breve percorrenza per evitare il pedaggio: il naso lungo di Pedemontana. Non lo diciamo solo noi, ma sono dati certificati da un illuminante studio del 2016 dell'Ing. Debernardi, esperto di traffico e trasporti, con una perizia svolta proprio per conto della Provincia di Monza e Brianza.
"Rete Civica Brianza", con le liste civiche "Cittadini per Lentate" e "Sinistra e Ambiente - Meda" staranno sul pezzo, a fianco dei cittadini, seguendo con attenzione anche il reclamo inoltrato alla BEI, che potrebbe approfondire e puntare i piedi sulle proprie prescrizioni: in tal caso i giochi si riapriranno. Resta anche aperto il tema della sostenibilità dei conti, coi prezzi delle materie prime alle stelle e un futuro non certo roseo sul fronte inflazione; resta pure aperto il tema delle occupazioni d'urgenza i cui termini sono scaduti e non più rinnovabili. Forse i giochi non sono proprio fatti del tutto.
Non ci si illude di poter fermare una macchina che la Giunta Regionale, ad ogni costo, vuol far correre spedita, ma si vuole agire affinché il territorio non subisca passivamente gli effetti negativi che deriveranno dal completamento autostradale, perseguendo obiettivi di modifiche progettuali tese a preservare aree naturali che altrimenti verrebbero irrimediabilmente compromesse, all'irrobustimento e all'ampliamento dei fondi e degli interventi di compensazione ambientale accompagnati da certezza realizzativa, alla riqualificazione del cantiere. Se non ci fosse un problema di stampo politico tra i rappresentanti politici dei diversi enti - Provincia e Regione sono attualmente espressione dello stesso centrodestra a trazione Lega - il Presidente Santambrogio dovrebbe chiamare al tavolo i responsabili politici di Regione Lombardia e non i tecnici che mettono in opera ciò che decide la politica: c'è bisogno di cambiare le scelte sbagliate della Regione.
Una nota sull'importanza della partecipazione: durante il dibattito seguito all'esposizione dei relatori sono state ricordate le importanti conquiste raggiunte grazie alla mobilitazione di liberi cittadini, comitati e associazioni, prima tra tutte la grande riduzione di spreco di suolo ottenuta grazie al ridisegno dello svincolo di Meda che permette di salvare parte del Bosco delle Querce.
È impegno degli organizzatori della serata continuare a vigilare, lavorare e coordinare azioni di diversa natura perché si tuteli al meglio il nostro territorio, ed è auspicio che la stessa volontà di attivarsi e reagire condiviso anche dai tanti cittadini briantei che vedranno impattare quest'opera sulle loro vite.
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