sabato 9 luglio 2022

Bosco delle Querce e vasche della diossina: la cronologia delle attività di cura e manutenzione a partire dal 2008

 
Riceviamo e pubblichiamo.
A cura di Sinistra e Ambiente Meda e Legambiente "Circolo Laura Conti" Seveso.
 
Il nostro territorio, nelle sue fragilità e criticità merita la massima attenzione da parte di chi ha il compito della sua tutela. Per questo, continuiamo a leggere con attenzione e ad analizzare i documenti ufficiali che riguardano le vasche di Seveso e Meda, contenenti il materiale contaminato dalla Diossina TCDD fuoriuscita dall'ICMESA di Meda. La cura di questo contesto è una cura della Memoria e del polmone verde del Bosco delle Querce. In precedenza ne avevamo trattato su più post: cliccare qui (Blog Brianza Centrale) o qui (Blog Sinistra e Ambiente)

UN DOCUMENTO IMPORTANTE
Dopo le note vicissitudini in cui, per ingiustificata volontà dell'allora sindaco di Seveso Allievi, la gestione operativa e di controllo di questi luoghi è passata a Regione Lombardia, abbiamo ottenuto, con una richiesta di accesso agli atti, un documento relativo alla cronologia dei provvedimenti assunti dal Comune stesso e alle azioni intraprese dai preposti uffici sevesini e dal Comitato Tecnico Scientifico che si occupavano della conduzione e del controllo delle due vasche e del deposito di Cesano Maderno.
L'analisi del documento, un elaborato dettagliato, con una cronistoria dal 2008, anno in cui Regione Lombardia demandò a Seveso questo compito, conferma la bontà del lavoro fatto negli anni dall'ufficio Ecologia del Comune, prima di essere inopinatamente smantellato dall’'amminisrazione Allievi e genera una preoccupazione sulla continuità della gestione di impianti tecnologici tanto delicati e ora tornati in capo a Regione Lombardia che ne ha affidato la gestione operativa ad Ersaf.
 
Nel testo, risulta evidente che sin quando l'Ufficio Ecologia sevesino è stato nel pieno del suo organico, ha fatto effettuare con costanza i previsti monitoraggi chimici sul percolato e sulla falda occupandosi poi della rimozione e stoccaggio presso aziende autorizzate del percolato stesso.
Oltretutto, sin dal 29/9/2014 (come si legge a pag. 9 del rapporto), in sede di Comitato Tecnico Scientifico, venne richiamata e avanzata a Regione Lombardia una richiesta di piano di monitoraggio dello stato delle vasche, identificando in quella di un geologo la professionalità più idonea per condurlo e stabilendo che prima dell'incarico si dovesse acquisire dalla Regione la documentazione tecnica sulla tipologia delle vasche.
 
Una richiesta riproposta negli anni successivi "ribadendo che è propedeutica l'acquisizione di tutta la documentazione necessaria per predisporre ii disciplinare di gara per l'incarico di verifica tecnica delle due strutture, con particolare riguardo ai foglio continuo, saldato, di politilene ad alta intensità (HDPE) con lo spessore di 2,5 mm che avvolge i due depositi di materiale contaminato da Tcdd".
Regione Lombardia risponderà il 27/7/2016 che l'archivio storico dell'evento Icmesa (comprensivo della documentazione tecnica delle vasche) è ubicato a Vittuone e l'accesso agli atti è condizionato alla richiesta formale dei documenti.

Più volte dunque, il Comitato Tecnico Scientifico del Parco ha evidenziato la necessità di interventi strutturali senza ricevere da Regione Lombardia indicazioni tempestive ed esaustive che lo mettessero in condizioni di operare. 

Il documento rafforza il giudizio negativo sull'azione demolitrice attuata da Allievi e da chi lo ha ispirato e supportato. Mostra l'ingiustificato allarmismo creato ed alimentato al solo fine di sbarazzarsi della gestione delle vasche, vista solo come una fastidiosa incombenza.

UN FUTURO DA DEFINIRE
Non vogliamo che, a questo punto - esaurito il clamore mediatico ed effettuati gli interventi straordinari - la conduzione delle vasche piombi nell'oblio senza una costante e corretta trasparenza sulle attività di manutenzione ordinaria con il prelievo del percolato e il relativo monitoraggio ambientale.
È una preoccupazione che esporremo alla sindaca di Alessia Borroni e all'Assessore Cattaneo nell'incontro pubblico dedicato proprio alle vasche di Seveso e Meda, incontro più volte annunciato dalla sindaca stessa ma non ancora in calendario. Incontro durante il quale sarà importante conoscere la natura degli interventi di manutenzione straordinaria sulle vasche risultanti dalle indagini in loco effettuate da Ersaf, la cui attività è stata coperta (delibera di Giunta n° 5296 del 27/9/2021) con uno stanziamento di 450.000 euro in due anni (100.000 euro nel 2021 e 350.000 euro nel 2022.

LE VASCHE NON SONO FATTE PER OSPITARE ALTRE FINALITÀ
Nell'incontro, ci permetteremo anche di rimarcare che l'obiettivo dovrà essere quello di continuare a tutelare la sicurezza degli impianti senza fantasiose proposte d'intervento quali l'installazione di pannelli fotovoltaici sulle vasche. Pannelli ad uso di un progetto di Comunità Energetiche, come paventato da qualcuno in queste settimane.
Pur promuovendo e ritenendo importante l'avvio di Comunità Energetiche per la transizione ecologica, riteniamo che gli spazi verdi, compresi quelli delle "colline" costituenti la copertura a prato delle vasche, inserite nel Parco Naturale Regionale del Bosco delle Querce, debbano rimanere liberi da qualsivoglia occupazione impiantistica che snaturerebbe il luogo. Questo principio vale per ogni altro Parco o suolo libero che si sia conservato dall’edificazione.
Pannelli fotovoltaici possono essere montati su edifici esistenti, evitando quello che diverrebbe a tutti gli effetti una impropria copertura del suolo libero e una installazione paesaggisticamente incompatibile con l'area verde.


Il documento/relazione qui e sotto.

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