Progetto della Bretella di Gallarate |
Nei prossimi mesi oltre all'avvio dei lavori della Pedemontana da Lentate sul Seveso in direzione di Vimercate, sono in procinto di iniziare i lavori per la Bretella di Gallarate, che collega Pedemontana alla SS336 in direzione di Malpensa, partendo dallo svincolo con l'autostrada A8 per Varese.
Il progetto della "Bretella di Gallarate"
Il progetto coinvolge un nuovo tratto della SS 341 “Gallaratese”, questo segmento va dall’attraversamento del fiume Ticino fino al raccordo con la SS 336 e successivamente prende il nome di “Bretella di Gallarate”, estendendosi fino all’Autostrada A8 in direzione Varese-A26. Questo collegamento viene ritenuto dalla Regione essenziale per il futuro sistema viabilistico pedemontano, facilitando la connessione delle aree a nord della provincia di Milano e a sud della provincia di Varese con l’aeroporto di Malpensa. Inoltre, permette di collegare Malpensa alle aree centrali ed orientali della Lombardia.
Il progetto comprende il completamento della tangenziale in direzione di Vanzaghello (in giallo nella cartina) |
Il tratto di Vanzaghello:
- Inizia nel territorio comunale di Vanzaghello.
- Sviluppo di circa 6,0 km.
- Fiancheggia il centro abitato di Vanzaghello, attraversa la SS 527 e la linea F.N.M. “Malpensea Express”.
- Prosegue in variante all’abitato di Samarate fino a collegarsi alla SS 336 Busto-Malpensa.
La Bretella di Gallarate (in rosso) |
La Bretella di Gallarate:
- Parte dal Tratto Nord della SS 341.
- Collega la SS 336 e l’Autostrada A8 a nord dello svincolo autostradale di Busto Arsizio.
- Punto di convergenza della direttrice autostradale del Sistema Viabilistico Pedemontano.
- Connessione fondamentale con Malpensa per le aree a nord e ad ovest di Milano.
- Questa parte del progetto, denominata “Bretella di Gallarate”, comprende gli ultimi 2,34 km.
Le preoccupazioni ambientali:
Nel corso degli ultimi mesi, il progetto è stato oggetto di contestazioni da parte di sei associazioni e comitati spontanei, tra cui i Circoli di Legambiente di Busto Arsizio, Cassano Magnago e Gallarate, il Comitato per la Difesa dei Cittadini dalle Inondazioni, il Comitato Rione Sud e il Circolo ACLI di Cassano Magnago. Le contestazioni si concentrano prevalentemente sul rischio idrogeologico, indicando che le misure degli argini potrebbero aumentare e aggravare tale rischio. Nel progetto originale, la capacità dell’invaso risulta inferiore di 600.000 m3 rispetto a quella progettuale, con possibili tracimazioni degli argini e allagamenti nelle zone circostanti in caso di eventi meteorologici anche meno rari, ogni vent’anni.
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