sabato 8 ottobre 2011

Cemento, metastasi della Brianza


La Brianza soffocata dal cemento
di Alberto Vergani
tratto dal sito: Nonmiarrendo Cronache di fine impero

Ci fu un tempo, non molti anni fa per la verità, in cui la Brianza era identificata come un territorio dominato dal verde, con piccole o grandi industrie impiantate su di un territorio prevalentemente agricolo, in un equilibrio decisamente accettabile. I paesi adagiati sulle verdi colline della parte settentrionale e le cittadine della parte pianeggiante meridionale erano ben distinti tra loro e con una propria forte identità. Oggi, dopo 20 anni di cementificazione selvaggia, quell’idea di Brianza può considerarsi un lontano ricordo. Dal satellite la Brianza appare come una striscia grigia che si allunga verso Milano, sviluppandosi lungo l’asse della SS36. Il cemento ha ormai inglobato le città in una grigia massa informe. Il verde ha ceduto inesorabilmente il posto ad una moltitudine di strade, case, capannoni e centri commerciali. Solo nei circa 16 km da Giussano a Monza, lungo la sopracitata SS36, si contano più di una decina tra supermercati e centri commerciali. Ma sono i numeri ufficiali che impressionano maggiormente. Il 53,4% del territorio della provincia di Monza e Brianza risulta urbanizzato, contro una media regionale del 14,1% ed il 39% della provincia di Milano, percentuale destinata a salire al 60% una volta terminati i lavori dell’autostrada Pedemontana (dati Provincia Monza e Brianza 2010). Numeri che fanno della neonata provincia di Monza e Brianza la più cementificata d’Italia. Inoltre, secondo il censimento 2011 sulle aree rurali, in Lombardia si è scesi al di sotto della soglia di 1 milione di ettari di territorio agricolo (984 mila ettari). Secondo Coldiretti Lombardia il consumo del suolo non trova giustificazioni né per esigenze residenziali né di carattere produttivo, considerato l’elevato numero di nuove case invendute e di capannoni industriali vuoti. Mentre il cemento si espande come una metastasi, dalla politica tarda una risposta.

Foto tratta dal sito del Comune di Seregno

2 commenti:

  1. Tutto bene, anzi tutto male, l'articolo centra bene il problema. Poi, alla fine, la caduta qualunquista: "dalla politica tarda una risposta". Non è vero, non tutta la politica può essere ritenuta complice, non tutta è stata connivente o assente. Ci sono state proteste, risposte e proposte di taglio alternativo: alle volte si è ottenuto un risultato positivo, più spesso è avvenuto il contrario. Ma abbiamo fatto, e tuttora facciamo, ciò che era nelle nostre possibilità.
    Romeo Cerri (Rifondazione Comunista)

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  2. Segnaliamo un buon esempio che arriva da Desio: http://brianzacentrale.blogspot.com/2011/10/desio-un-milione-di-metri-quadri.html
    Una volta tanto... una buona notizia.

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