Apprendiamo dal sito della Provincia di Monza e Brianza (cliccare qui) che il 14 luglio, nell'incontro svoltosi nella sede della Provincia tra
Presidente Ponti, Comuni della Brianza e Assessore Regionale Sorte, è
stato ipotizzato un cosiddetto Piano “B” per la realizzazione della
Pedemontana, volto a fronteggiare le evidenti difficoltà economiche (già
utilizzato oltre l’80% del contributo pubblico per completare il 30%
dell’opera) garantendo un completamento parziale.
L'ipotesi
prevede una riduzione del tracciato (niente tratta D), la rinuncia alla
terza corsia, la limatura di alcune opere accessorie (come il
mantenimento dello svincolo di Desio) per realizzare - come si dice nel
comunicato della Provincia MB - la "Pedemontana che serve".
Per
noi questo cosiddetto Piano “B” è un maldestro tentativo di salvare il
salvabile di fronte alla sproporzione tra un opera faraonica e risorse
disponibili nell'immediato pari più o meno a zero. Lo spreco di risorse
verrebbe contenuto l'impatto sul territorio appena attenuato. Quanto
alla questione dei flussi di traffico che si riverserebbero dalla tratta
B1 (in fase di ultimazione) sulla Milano Meda, (giustificazione della
richiesta di completamento della Autostrada in versione ridotta) gli
studi andrebbero forse approfonditi, visto lo scarso utilizzo della
tratta A e la fine che hanno fatto BreBeMi e Tem.
E
comunque basta non mettere in esercizio la B1 e farla smantellare poi a
carico di chi, a vari livelli, si è accanito in questi anni nel portare
avanti questo disastroso pasticcio, e semmai si deve promuovere un
progetto alternativo e partecipato di mobilità sostenibile.
Certo
nel comunicato vengono menzionati il potenziamento del trasporto
pubblico e la riqualificazione della viabilità esistente; ma queste cose
si possono e si devono fare comunque e non come accessori della
Pedemontana.
Per
non parlare della questione diossina che - a pochi giorni
dall'anniversario del disastro di Seveso - viene appena accennato,
ipotizzando un ridotto (???) impatto sull'area ex Icmesa. Come se la
presenza di diossina fosse limitata solo a quella piccola zona, mentre
invece è ovunque tra Meda, Seveso, Cesano Maderno, Bovisio Masciago e
Desio. Ci si risponderà che per quello ci sono le caratterizzazioni dei
suoli previste dalla prescrizione 3 del Cipe e l'immancabile Tavolo, in
cui gli amministratori chiedono, migliorano, implementano. Ma è evidente
che non basta la prescrizione 3 relativo allo smaltimento delle terre
inquinate, perchè questo non ci può proteggere dalla movimentazione - durante i lavori - di enormi quantità di terra e di polveri intrise di
diossina.
Insomma
si propone una versione ridotta della Pedemontana; un po' di
autostrada, che butti al vento un po' di soldi pubblici, che distrugga
un po' di suolo, e inquini un po' l'aria, ed esponga un po' al rischio
diossina la popolazione !
Che
tristezza. E' di pochi giorni fa la commemorazione del "maledetto 10
luglio 1976" quando le nostre comunità furono travolte dal disastro
diossina; ma a quanto pare sotto la retorica di circostanza delle
istituzioni non c'è niente.
"Il
progresso ha i suoi inconvenienti" diceva il Presidente di Hoffmann
Roche quasi quarant'anni fa, commentando infastidito il disastro di cui
la sua multinazionale, proprietaria di Icmesa, era responsabile.
Oggi
siamo punto e a capo; l'impatto ambientale e i rischi della salute sono
appena menzionati, e a prevalere sono solo i conti economici, le
"misure" di un'opera che non serve e il voler dimostrare che la politica
è ancora capace di portare a casa i famosi "risultati".
Invitiamo
gli amministratori locali a cogliere quella che forse è l'ultima
occasione (l'attuale impasse economica di Pedemontana) per dare una
svolta alla loro azione, smettendola di inseguire chimere; un tempo era
la Pedemontana sostenibile, le mitigazioni, le compensazioni; oggi il
tavolo delle caratterizzazioni o il ridimensionamento del progetto;
senza che i veri problemi vengano affrontatati, nella ricerca del
compromesso per il compromesso. Si accetti la realtà: comunque la si
rigiri Pedemontana con tutti i suoi tentacoli (opere connesse comprese) è
un inutile ecomostro.
NIENTE COMPROMESSI SULLA NOSTRA SALUTE - L'UNICO MODO PER PROTEGGERE IL TERRITORIO E LA POPOLAZIONE E' FERMARE PEDEMONTANA !
Ma questi pensano di essere credibili chiedendo "lo smantellamento della B1" ? Lì purtroppo il danno è fatto e l'unica azione da fare è chiedere la realizzazione delle previste compensazioni ambientali. Ah già, ma i noped devono dimostrare d'essere i più puri.
RispondiEliminaCaro anonimo Ti ricordo che la B1 e' il grimaldello o meglio la scusa per fare la B2 e perché No la C1, visto che un po' di macchine creeranno ancora più code nella Milano Meda.
RispondiEliminaQuando abbiamo fatto le manifestazioni a Lomazzo e Lentate dov'eri , pensavi che non servire farle VERO ?