giovedì 18 aprile 2019
Cava dismessa di Cesana Brianza: il Sindaco non risponde, il WWF Lecco bussa ancora
a cura del WWF di Lecco
Abbiamo cominciato a novembre 2018, segnalando la situazione dell’Alpetto in Comune di Cesana Brianza, all’interno di un’area industriale di cava dismessa, con tanto di ricca documentazione fotografica fatta pervenire al Sindaco, evidenziando lo stato di degrado dei manufatti in eternit presenti. Il deterioramento e la frammentazione delle coperture comportano ovviamente una polverizzazione delle fibre di amianto, con conseguente incremento delle difficoltà di messa in sicurezza e di pericolosità per l’ambiente e la salute dei residenti nelle aree abitate limitrofe all’area.
Per altro un’analoga segnalazione era già stata fatta nel 2015, da parte del “Coordinamento Cornizzolo”: l’allora vicesindaco rispondeva che “la scadenza più imminente per la bonifica dell’eternit è il 2016: per quella data, crediamo che anche la multinazionale Holcim sarà tenuta a intervenire”, ma visto che dal 2016 nulla si era mosso abbiamo chiesto chiarimenti.
Da novembre 2018 nessun riscontro, per cui un paio di settimane fa abbiamo sollecitato una risposta al Sindaco. La risposta ufficiale è stata del tutto evasiva e insufficiente: “…questa Amministrazione è tempestivamente intervenuta ed attualmente sono in corso dei procedimenti inerenti la problematica in oggetto…”. “Tempestivamente intervenuta”? Quando era stato affermato dall’Amministrazione che entro il 2016 Holcim avrebbe provveduto? E siamo nel 2019! E quali sarebbero i “procedimenti inerenti la problematica”? Ci piacerebbe saperlo.
Abbiamo quindi inviato un’altra PEC al Sindaco e per conoscenza ai Responsabili per la Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza (RPCT) di ARPA, ATS Brianza e Provincia di Lecco, ricordando che la legislazione vigente (D.lgs. 195/05 e L. 241/90) prevede esplicitamente “il diritto di prendere visione degli atti del procedimento” per ragioni di tutela ambientale e che WWF Lecco, individuata come “Associazione perseguente finalità ambientale” e come “portatore di interessi diffusi”, ha tutto il diritto di richiedere e ricevere copia di questi non meglio specificati procedimenti.
L’Associazione e i cittadini aspettano, visto che nulla si muove per il ripristino ambientale e la tutela della salute, di conoscerne quanto meno le motivazioni di questa inerzia.
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