sabato 13 aprile 2019

Da Camilla a Greta: l'onda verde è iniziata, facciamo in modo che arrivi anche in Italia


Riceviamo e pubblichiamo
 
di Enrico Fedrighini

Camilla, la più grande delle mie figlie, compie gli anni il 19 dicembre.
Il 19 dicembre 2006, quel birbante del padre (che poi sarei io) non rientra a casa. Manca da due giorni. E’ ora di cena: Camilla compie nove anni, è pronta la torta con le candeline, il regalo; sua sorellina Carlotta (4 anni) le ha preparato un meraviglioso scarabocchio con tanto di firma autentica. Ma il papà non rientra a casa. Che succede? “Papà sta occupando la sala del Consiglio comunale”  , spiega mamma Gabriella “perché lo smog fa male ai polmoni dei bambini, e nessuno fa nulla. Tante chiacchiere, ma nessuno fa nulla. Ha deciso di rimanere lì, giorno e notte, finchè non verranno decise misure concrete per migliorare le cose”. Camilla, bimba saggia, si incavola come una belva e ha pienamente ragione, dal suo punto di vista. “Se nessuno fa nulla, perché io devo rinunciare al mio papà la sera del mio compleanno?”.

Giangiacomo Schiavi mi dedica un pezzo sul Corriere  grazie al vostro sostegno e alle vostre mail (molti di voi mi seguono da tanti anni); aumenta la pressione sul Comune. Dopo pochi giorni, la sindaca Letizia Moratti annuncia che Milano rompe l’inerzia delle precedenti amministrazioni, avviando un piano di misure antismog senza precedenti in Italia: Ecopass (futura Area C), Bikemi, nuove Isole Ambientali (le future Zone 30), limitazioni al traffico in ingresso (futura Area B), nuove linee metropolitane (M5 e M4). Da quel momento, Milano inizia a diventare un punto di riferimento delle politiche di riduzione delle emissioni inquinanti non solo in Italia, ma nel mondo.
Nessun miracolo, la strada da fare è ancora lunga. Ma la cosa fondamentale era stata ottenuta: rompere l’inerzia. Cominciare ad agire. Per cambiare le cose.

Questo ricordo, misto al senso di colpa per un compleanno non adeguatamente festeggiato, è riemerso limpidamente lo scorso anno quando, il 1 settembre 2018, un insegnante scandinavo mi ha inviato la foto di una sua alunna: una ragazzina svedese, con le trecce, seduta davanti al Parlamento di Stoccolma. “Si porta i compiti nello zaino e li svolge regolarmente” mi scrive “legge, scrive, distribuisce volantini. Non va a scuola, sta protestando perché nessuno fa nulla per ridurre le emissioni inquinanti che modificano il clima, dice che gli adulti stanno sputando sul suo futuro. Se i politici non fanno niente, dice, è mia responsabilità morale fare qualcosa. Ah, dimenticavo: si chiama Greta”.

Greta contro l’inerzia del mondo verso la crisi ambientale. Pochi giorni dopo, il 6 settembre 2018, decido di pubblicare su Facebook la foto di Greta (allora ignota al mondo) e della sua protesta. Inizia il "tam tam" via web; nascono i presìdi del venerdì in piazza Scala; il nome di Greta corre sui social portando un numero crescente di persone, a Milano e in tutto il pianeta, a mobilitarsi per porre le stesse domande a cui Greta pretende adeguate risposte.

E arriviamo al 15 marzo 2019, alla meravigliosa manifestazione mondiale dove migliaia di giovani chiedono, anzi pretendono di dare un futuro verde al pianeta, rompendo l’inerzia della politica. A Milano si registra la maggiore partecipazione rispetto a ogni altra città in Italia e nel mondo: oltre 100.000 studenti provenienti da ogni parte riempiono strade e piazze come non accadeva da molto tempo.


Non penso sia un caso. Milano si trova al centro di quella brutta macchia grigia fotografata dal satellite: ma mentre la Regione Lombardia distrugge quel che rimane del servizio ferroviario regionale (pensando solo a costruire nuove autostrade, cioè nuove emissioni inquinanti), a Milano c’è un’amministrazione e una cittadinanza attiva che si impegnano per cambiare le cose, per ridurre l’inquinamento, per invertire la tendenza che ha portato il pianeta alla crisi climatica. E’ questo ciò che chiedono milioni di cittadini, insieme a Greta.

Adesso bisogna andare avanti. Per costruire un’Europa verde. Per un futuro possibile per tutti. L'onda verde è iniziata, facciamo in modo che arrivi anche in Italia.

A presto, fatevi sentire!

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