Riceviamo e pubblichiamo
I gruppi, le
associazioni ambientaliste e le liste civiche
organizzatrici dell'iniziativa #FermiamoPedemontana del maggio
2021 hanno scritto al Ministro Cingolani,
per conoscenza al Presidente del Consiglio Draghi
e al Ministro delle Infrastrutture Giovannini
chiedendo un incontro ed evidenziando le
motivazioni di contrarietà al completamento
dell'autostrada Pedemontana Lombarda.
Il
Ministero, cosiddetto della Transizione
Ecologica, retto da Roberto Cingolani, ha
purtroppo assunto recentemente un ruolo di
rilievo nel consentire un passo in avanti nel
finanziamento dell'infrastruttura.
A sorprendere sono state le inusuali motivazioni di sostegno all'autostrada, utilizzate dal Ministero e da una pluralità di soggetti istituzionali e non. Un'opera non connotata da elementi innovativi e incompatibile con l'ambiente è stata trasformata in intervento meritorio di appartenere alla transizione ecologica. Un ribaltamento della realtà.
A sorprendere sono state le inusuali motivazioni di sostegno all'autostrada, utilizzate dal Ministero e da una pluralità di soggetti istituzionali e non. Un'opera non connotata da elementi innovativi e incompatibile con l'ambiente è stata trasformata in intervento meritorio di appartenere alla transizione ecologica. Un ribaltamento della realtà.
Con sforzo e serietà, questi soggetti hanno anche analizzato la documentazione tecnica, cercando di valutare i pro e i contro della Pedemontana Lombarda.
Di questa autostrada, le tratte A e B1, le tangenziali di Como e Varese finora realizzate e già in esercizio, con l'esborso di 1,2 Mld di denaro pubblico, hanno percorrenze lontane da quelle preventivate (22.000 veicoli giorno invece dei 60.000 ipotizzati).
Il bilancio è poi
disastroso per l'ambiente con lo sventramento del
Bosco della Moronera a Lomazzo, il dimezzamento
di quello della Battù a Lazzate e con terreni
agricoli distrutti o frazionati.
Delle previste
compensazioni ambientali, alcune non sono ancora
state realizzate, altre sono state ridotte o
snaturate rispetto al progetto originale.
Il completamento delle due successive tratte, la B2 e la C (la D è stata temporaneamente stralciata) insisterebbe su un territorio fortemente urbanizzato, con il rischio che comporta l'attraversamento delle aree ancora contaminate dalla Diossina TCDD del disastro Icmesa del 1976 a Meda, Seveso, Cesano Maderno, Bovisio Masciago e dove v'è un progetto di bonifica insufficiente e al risparmio già approvato.
Su entrambe le tratte B2 e C, la
Pedemontana occuperebbe e distruggerebbe aree
verdi e boscate, anche di pregio all'interno di
Parchi e per questo coperte da tutele (PLIS
GruBrìa, Parco Regionale Valle Lambro, PLIS Colli
Briantei, PLIS della Molgora e PLIS del Rio
Vallone ora raggruppati nel Pane).
Sinistra e
Ambiente ne ha dettagliato con le schede relative
al Progetto Definitivo aggiornato 018/019 su: AUTOSTRADA
PEDEMONTANA: LA REALTÀ DI UN'INFRASTRUTTURA
INSOSTENIBILE ECONOMICAMENTE E AMBIENTALMENTE
(ndr).
Un disastro per l'ambiente e gli
ecosistemi che nessuno può negare e che non si
può ignorare.
L'autostrada non produce poi soluzioni reali ai problemi viabilistici per i quali è stata pensata ormai decenni fa.
Come evidenziato da studi, analisi tecniche e proiezioni, il pedaggiamento di una arteria con un traffico di breve e media percorrenza comporterà il travaso di flussi sul sistema viario locale, esattamente il contrario di quanto viene affermato per giustificare l'avanzamento dell'opera. Non vi sarà dunque un alleggerimento del traffico locale bensì un incremento.
E' stata dunque mera propaganda da parte degli ostinati fautori dell'infrastruttura, definire l'opera come una Green Highway, sminuendo o negando l'impatto pesantissimo su un territorio che ha un bisogno estremo di preservare le aree verdi e libere assediate da cemento e asfalto.
Il progetto Pedemontana è andato incontro a grandi difficoltà perché è sempre stato ritenuto non appetibile per i soggetti privati che avrebbero dovuto finanziarne la realizzazione con il Project Financing.
Per concretizzarla s'è dovuto ricorrere in extremis al concorso benevolo del Ministero della Transazione Ecologica che ha spinto, dopo la Brebemi anche per la Pedemontana, per concedere ulteriori risorse pubbliche.
L'autostrada non produce poi soluzioni reali ai problemi viabilistici per i quali è stata pensata ormai decenni fa.
Come evidenziato da studi, analisi tecniche e proiezioni, il pedaggiamento di una arteria con un traffico di breve e media percorrenza comporterà il travaso di flussi sul sistema viario locale, esattamente il contrario di quanto viene affermato per giustificare l'avanzamento dell'opera. Non vi sarà dunque un alleggerimento del traffico locale bensì un incremento.
E' stata dunque mera propaganda da parte degli ostinati fautori dell'infrastruttura, definire l'opera come una Green Highway, sminuendo o negando l'impatto pesantissimo su un territorio che ha un bisogno estremo di preservare le aree verdi e libere assediate da cemento e asfalto.
Il progetto Pedemontana è andato incontro a grandi difficoltà perché è sempre stato ritenuto non appetibile per i soggetti privati che avrebbero dovuto finanziarne la realizzazione con il Project Financing.
Per concretizzarla s'è dovuto ricorrere in extremis al concorso benevolo del Ministero della Transazione Ecologica che ha spinto, dopo la Brebemi anche per la Pedemontana, per concedere ulteriori risorse pubbliche.
Del privato si continua a veder ben
poco, considerando che le due autostrade
continuano a produrre perdite e non profitti.
Le associazioni, i gruppi e liste civiche non si sono mai rassegnate a limitare il proprio ruolo a quello di una critica che comunque potrebbe risultare positiva se producesse un contenimento dei danni.
Nel corso degli anni siamo stati portatori di proposte alternative alla realizzazione di Pedemontana, indicando un approccio differente su trasportistica e mobilità con azioni e investimenti diversificati.
Non siamo soli in questa azione di critica e contrasto all'autostrada perché nel tempo l'insofferenza all'antropizzazione e all'urbanizzazione del territorio è cresciuta così come è cresciuta la voglia di ecologia e naturalità nella qualità della vita.
Molte comunità del territorio ci sostengono e anche numerosi rappresentanti di istituzioni e forze politiche disapprovano e manifestano perplessità verso il completamento della Pedemontana.
Le associazioni, i gruppi e liste civiche non si sono mai rassegnate a limitare il proprio ruolo a quello di una critica che comunque potrebbe risultare positiva se producesse un contenimento dei danni.
Nel corso degli anni siamo stati portatori di proposte alternative alla realizzazione di Pedemontana, indicando un approccio differente su trasportistica e mobilità con azioni e investimenti diversificati.
Non siamo soli in questa azione di critica e contrasto all'autostrada perché nel tempo l'insofferenza all'antropizzazione e all'urbanizzazione del territorio è cresciuta così come è cresciuta la voglia di ecologia e naturalità nella qualità della vita.
Molte comunità del territorio ci sostengono e anche numerosi rappresentanti di istituzioni e forze politiche disapprovano e manifestano perplessità verso il completamento della Pedemontana.
E' anacronistico e
segno di un'incapacità in una corretta ed
equilibrata gestione del territorio continuare
imperterriti a proporre e a realizzare
infrastrutture autostradali che il territorio lo
divorano senza rispetto per la vita umana,
animale e vegetale, portando per altro nuovo
traffico veicolare senza nemmeno risolvere le
criticità della locale rete viabilistica.
Certamente simili scelte si pongono fuori della
tanto evocata "transizione ecologica", obiettivo
che tutti, dal Governo, ai Ministeri, alle
Regioni, alle Provincie e ai Comuni dovrebbero
perseguire con impegno e costanza.
Associazione Colli
Briantei, Alternativa Verde Desio, Legambiente circolo Laura Conti Seveso,
Legambiente Seregno, Legambiente circolo Gaia
Usmate e Velate, Coordinamento No
Pedemontana, Comitato Ambiente Bovisio Masciago, Casa della Sinistra Seregno, Sinistra e
Ambiente Meda,
Impulsi Sostenibilità e
Solidarietà Meda, Seveso Futura, Un Parco
per Bernareggio, Passione Civica per
Cesano, Gruppo Acquisti Solidali GAS Vitale
Arcore, ImmaginArcore
La lettera inviata al Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, per conoscenza al Presidente del Consiglio Mario Draghi e al Ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini.
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