A partire dall’estate 2021 la vicenda della realizzazione dell’Autostrada Pedemontana ha subito una accelerazione, in particolare grazie allo stanziamento di oltre 1 miliardo e 700 milioni di euro in buona parte messi a disposizione dalla Banca europa d investimento e Cassa depositi e prestiti. Si tratta dunque di finanziamenti pubblici, propiziati dall’interessamento del Governo e in particolare del Ministro Cingolani, ministro della cosiddetta Transizione Ecologica. All’ossessione di Regione Lombardia, all’assenza di una opposizione decisa in questi anni a livello Regionale e alla scarsa o nulla incisività delle amministrazioni locali nel corso degli ultimi anni (seppur con alcune eccezioni), si somma il peso politico di un ministero nazionale.
Siamo di fronte un partito trasversale, che si fa interprete di interessi potenti, legati soprattutto alla realizzazione dell’opera, affidata dalla Società Autostrada Pedemontana Lombarda ( Società APL)al colosso multinazionale Webuild e agli interessi di cordate private che si mettono nella scia dei finanziatori.
La realizzazione di Pedemontana sembra dunque una prospettiva concreta sempre più vicina, a partire già dalla fine del 2022 o inizio 2023.
Rischia di concretizzarsi una colata d'asfalto impressionante, che avrà un impatto enorme sul piano ambientale e sociale, non reversibile non compensabile ne mitigabile.
Distruzione di aree verdi e consumo di suolo; rischio diossina; la viabilità locale ulteriormente congestionata dal traffico attratto in entrata e in uscita; l’incentivo a usare il mezzo privato con ulteriore deterioramento della qualità dell’aria; nessun vantaggio per i territori che anzi sono sempre più solo il supporto delle grandi infrastrutture e saranno sempre più marginalizzati e degradati; un enorme spreco di risorse pubbliche inaccettabile proprio oggi che la crisi sanitaria sociale ed economica dovrebbe suggerire ben altri utilizzi delle risorse (per sanità, scuola, welfare).
Cosa fare adesso?
Se da una parte la ferrea volontà di Regione e Governo imprimono un’accelerazione alla realizzazione dell’opera, dall’altra si registrano prese di posizione di parte della politica e di molti sindaci finalizzate a richiedere modifiche parziali e compensazioni con l’obiettivo di ridurre l’impatto di Pedemontana.
Queste ipotetiche modifiche - di cui si è parlato recentemente anche in occasioni pubbliche - sono del tutto insufficienti a contenere le conseguenze, sostanzialmente disastrose, dell’eventuale realizzazione di Pedemontana, senza contare che Regione e società APL sono state chiare nel dire che il progetto è blindato ed eventuali modifiche potranno essere molto limitate. Si insegue quindi l’illusione di una serie di piccoli compromessi i cui risultati saranno minimi se non del tutto irrilevanti di fronte alla devastazione ambientale di quest’opera.
Per queste ragioni riteniamo che l’unico obiettivo per cui abbia senso impegnarsi sia quello di contrastare integralmente Pedemontana opponendo un NO intransigente alla sua realizzazione, senza mediazioni.
Solo cosi sarà possibile abbandonare un modello di mobilità tossica e uno sviluppo non più sostenibile, e volgere le risorse verso forme di mobilità e di sviluppo diverse, a misura delle persone e dell’ambiente, e non condizionate dalla logica predatrice del profitto e del giro di affari che muove Pedemontana e le grandi opere in generale.
Chiamiamo quindi tutte le associazioni, i comitati, le forze sociali e i cittadini che vogliono opporsi a Pedemontana ad una ASSEMBLEA PUBBLICA il giorno 12 febbraio 2022 dalle ore 16:00 presso la sala Pertini in piazza Don Giussani a Desio nel corso della quale confrontarsi sulle iniziative e le azioni da intraprendere per cercare di fermare lo scellerato progetto.
domenica 6 febbraio 2022
Assemblea a Desio: "Pedemontana: fermarla è possibile! fermarla tocca a noi!"
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