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L'area che verrà occupata dal deposito terre di Pedemontana. In primo piano i "carotaggi" della bonifica ordigni bellici |
Lo scorso martedì 22 luglio, durante un’assemblea pubblica tenutasi a Seregno, si è fatto il punto sull’avanzamento dei lavori della Pedemontana Lombarda nei territori di Seregno e dei comuni limitrofi. Tra i tanti temi affrontati, è stato menzionato – seppur solo marginalmente – un intervento che merita invece la massima attenzione: la realizzazione di un deposito temporaneo di terre di scavo tra i territori di Cesano Maderno e Desio, proprio al confine con la frazione San Carlo di Seregno.
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Carta "Uso del suolo". Il deposito di Cesano / Desio occuperà aree ad uso agricolo |
La zona destinata al deposito, di circa 100.000 mq, è attualmente un’area verde agricola. La porzione ricadente nel territorio di Desio è inclusa nel Parco Sovracomunale GruBrìa, mentre quella cesanese – almeno secondo l’intenzione dell'attuale amministrazione – dovrebbe anch’essa entrare a far parte del Parco. Si tratta quindi di un territorio che, fino ad ora, ha avuto una chiara vocazione agricola, ambientale e paesaggistica.
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Il progetto della ciclovia MIME nell'area occupata dal deposito terre |
Nell’area è inoltre previsto il passaggio della ciclovia MIME (Milano-Meda), parte del progetto provinciale Brianza Restart, che punta a riqualificare la zona con una pista ciclopedonale, la piantumazione di filari alberati e altre opere verdi.
Negli ultimi giorni si è assistito a:
- Transennamenti con rete arancione;
- Prime scarificazioni del terreno;
- Bonifica bellica in corso;
- Assenza totale di cartellonistica di cantiere, creando una situazione di scarsa trasparenza verso i cittadini.
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Deposito terre. Pianta e legenda |
Secondo i progetti reperibili online, il deposito prevede:
- Accesso sud con controllo accessi, due baracche (guardiania e uffici) e un bagno chimico;
- Pesa per automezzi e lavaruote a ovest;
- Due aree di caratterizzazione delle terre a nord (2.000 mq), una delle quali dotata di "cannon fog", un sistema di nebulizzazione per abbattere le polveri sottili;
- Pavimentazione delle aree di caratterizzazione delle terre con massetto e cordoli, griglie per raccolta e laminazione delle acque piovane;
- Impianto di illuminazione per operatività e controlli anche in orari non diurni;
- Un percorso dedicato ai mezzi pesanti, previsto nella zona sud, più lontana dalle abitazioni.
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Ortofoto della zona interessata dal deposito terre DT C_02 |
Il deposito confina con:
- Zona residenziale della frazione Cassina Savina (Cesano Maderno) a ovest e nord;
- Cimitero di Cesano a nord;
- Orti urbani di Cassina Savina, Frazione San Carlo di Seregno e Desio a est, con un nucleo abitativo di Cesano Maderno completamente circondato dal deposito su tre lati;
- Aree agricole di Desio a sud, attualmente già occupate dai cantieri Pedemontana.
L'allocazione del deposito in quest'area appare profondamente incoerente con gli obiettivi di tutela del territorio, del paesaggio e della biodiversità. L’area interessata:
- È di pregio agricolo e paesaggistico, con funzioni ecosistemiche importanti;
- Fa parte di un corridoio verde connesso al Parco GruBrìa e ad altri progetti di rigenerazione ecologica;
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Vista da via San Tarcisio, Cesano Maderno |
Rischia di subire un forte impatto ambientale e sanitario a causa di:
- Polveri sottili, nonostante l’uso di cannon fog;
- Rumori da traffico pesante e lavorazioni;
- Luci notturne che alterano l’equilibrio faunistico;
- Rischi di contaminazione del suolo e delle acque se non gestiti correttamente.
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Vista verso sud dalla Strada vicinale |
Domande ancora aperte:
- Per quanto tempo resterà operativo questo deposito? Si parla di "anni", ma non esistono al momento dati ufficiali.
- Chi garantirà il ripristino e la riqualificazione ambientale dell’area al termine del deposito?
- Quale sarà il destino delle opere previste dal progetto MIME? Verranno preservate, rinviate o cancellate?
- Che ruolo giocano i Comuni e la Provincia in termini di vigilanza, trasparenza e informazione ai cittadini?
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Sullo sfondo San Carlo, Seregno / Desio |
Chiediamo con forza che:
- Vengano garantite tutte le misure di mitigazione ambientale, monitorate da enti indipendenti;
- Sia fornita una comunicazione trasparente e puntuale ai cittadini delle aree coinvolte;
- Al termine dell’utilizzo, l’intera area venga riqualificata a spese di chi l’ha compromessa, con reinserimento nel Parco GruBrìa e completamento della ciclovia MIME;
- Si apra un tavolo di confronto con la cittadinanza, coinvolgendo anche comitati, associazioni ambientali e amministrazioni locali.
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Sullo sfondo la zona residenziale di Cassina Savina |
Sebbene definiti "temporanei", i depositi di terre e inerti da scavo possono permanere a lungo sul territorio, con effetti potenzialmente dannosi per i suoli sottostanti. È il caso della Pedemontana, dove si prevede lo stoccaggio per diversi anni di grandi volumi di materiale derivante dagli scavi di gallerie artificiali e tratti interrati, con la fine lavori stimata tra il 2027 e il 2028.
I principali impatti ambientali che possono derivare da questi depositi includono:
- Compattazione del suolo fertile: il peso delle terre accumulate comprime gli strati superficiali, riducendo la porosità e ostacolando la crescita vegetale;Alterazione del drenaggio naturale: i cumuli possono causare ristagni idrici, erosione e deviazioni del flusso superficiale delle acque;
- Perdita di attività biologica: la copertura prolungata impedisce lo scambio gassoso, causando la morte della microfauna e il degrado dell’humus;
- Rischi di contaminazione: se le terre contengono residui di cantiere, cemento o sostanze inquinanti, vi è il rischio di alterazione chimica dei suoli;
- Compromissione agricola e paesaggistica: una volta rimossi i cumuli, il ripristino della fertilità originaria del terreno può richiedere anni, con costi elevati per la rigenerazione ecologica.
Leggi anche:
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