Le idee avanzano ...
Monza progetta un nuovo grande parco. L’idea in Regione: da Desio al Casignolo
di Marco Galvani da il Giorno del 15/12/2012
Il Comune in difesa delle aree verdi e agricole contro il consumo di suolo.
La Giunta ha inoltrato al Pirellone la richiesta di inserire nel futuro Parco regionale - che dovrebbe unire i parchi di interesse sovracomunale del Grugnotorto Villoresi, della Brianza Centrale (Seregno) e di alcune zone di Desio - le aree agricole monzesi che si trovano in prossimità del canale Villoresi (dal confine con Muggiò fino a San Biagio), delle aree circostanti San Fruttuoso e dell’area del Casignolo, a sud di viale Campania. Il totale delle aree che verrebbero inserite nel parco regionale, il cui iter di costituzione è stato già avviato, ammonta a più di 210 ettari, l’equivalente di circa il 30% della superficie del Parco di Monza. Si tratta di grandi aree verdi a ovest della città, con quella del Casignolo che è più vasta della Cascinazza e con quella della Boscherona che riveste un ruolo estremamente importante per l’approvvigionamento idrico della città vista la presenza nel sottosuolo di abbondante acqua.
«Qualora la nostra proposta venisse accolta - spiega l’assessore all’Urbanistica, Claudio Colombo - una parte significativa del nostro territorio godrebbe di tutela non soltanto attraverso il Piano di governo del territorio vigente ma anche a livello regionale».
Oltretutto, tiene a precisare Colombo, «la maggior parte di quelle tre aree che vorremmo sottoporre a una tutela sovracomunale, con la precedente Variante al Pgt portata avanti dalla passata Amministrazione era destinata a essere edificata. Fra residenziale e servizi si dava la possibilità di costruire per circa 400mila metri cubi». Appena insediata, la nuova Giunta ha cancellato quella Variante e anzi, oggi «dimostra l’intenzione di proteggere una parte più che rilevante del suolo verde e agricolo cittadino». Un parco che andrebbe a collegarsi ai Parchi locali di interesse sovracomunale del Grugnotorto, di Seregno e di Desio.
E in vista delle elezioni regionali, «sulla proposta di istituzione del nuovo Parco chiederemo ai futuri candidati al Consiglio regionale e alla presidenza della Lombardia di prendere una posizione a favore di questo progetto».
«Questo è solo il primo passo - anticipa l’assessore Colombo -. Abbiamo già avviato contatti con altri Comuni sul medio Lambro, verso sud in zona Sesto San Giovanni, e verso est (Concorezzo, ndr) per avviare simili percorsi». Intanto nei prossimi giorni arriverà in Consiglio comunale il Piano integrato di intervento dell’Esselunga che porterebbe un supermercato e palazzine a uso servizi e commerciale in un campo in fondo a viale Libertà. La prossima settimana tour del force per arrivare all’approvazione entro Natale e garantire così subito un anticipo di 8,5 milioni di euro per rientrare nel Patto di Stabilità.
Per scaricare la delibera del Comune di Monza cliccare qui.
Per scaricare la pianta con le aree da inserire nel Parco Regionale cliccare qui.
di Marco Galvani da il Giorno del 15/12/2012
Il Comune in difesa delle aree verdi e agricole contro il consumo di suolo.
La Giunta ha inoltrato al Pirellone la richiesta di inserire nel futuro Parco regionale - che dovrebbe unire i parchi di interesse sovracomunale del Grugnotorto Villoresi, della Brianza Centrale (Seregno) e di alcune zone di Desio - le aree agricole monzesi che si trovano in prossimità del canale Villoresi (dal confine con Muggiò fino a San Biagio), delle aree circostanti San Fruttuoso e dell’area del Casignolo, a sud di viale Campania. Il totale delle aree che verrebbero inserite nel parco regionale, il cui iter di costituzione è stato già avviato, ammonta a più di 210 ettari, l’equivalente di circa il 30% della superficie del Parco di Monza. Si tratta di grandi aree verdi a ovest della città, con quella del Casignolo che è più vasta della Cascinazza e con quella della Boscherona che riveste un ruolo estremamente importante per l’approvvigionamento idrico della città vista la presenza nel sottosuolo di abbondante acqua.
«Qualora la nostra proposta venisse accolta - spiega l’assessore all’Urbanistica, Claudio Colombo - una parte significativa del nostro territorio godrebbe di tutela non soltanto attraverso il Piano di governo del territorio vigente ma anche a livello regionale».
Oltretutto, tiene a precisare Colombo, «la maggior parte di quelle tre aree che vorremmo sottoporre a una tutela sovracomunale, con la precedente Variante al Pgt portata avanti dalla passata Amministrazione era destinata a essere edificata. Fra residenziale e servizi si dava la possibilità di costruire per circa 400mila metri cubi». Appena insediata, la nuova Giunta ha cancellato quella Variante e anzi, oggi «dimostra l’intenzione di proteggere una parte più che rilevante del suolo verde e agricolo cittadino». Un parco che andrebbe a collegarsi ai Parchi locali di interesse sovracomunale del Grugnotorto, di Seregno e di Desio.
E in vista delle elezioni regionali, «sulla proposta di istituzione del nuovo Parco chiederemo ai futuri candidati al Consiglio regionale e alla presidenza della Lombardia di prendere una posizione a favore di questo progetto».
«Questo è solo il primo passo - anticipa l’assessore Colombo -. Abbiamo già avviato contatti con altri Comuni sul medio Lambro, verso sud in zona Sesto San Giovanni, e verso est (Concorezzo, ndr) per avviare simili percorsi». Intanto nei prossimi giorni arriverà in Consiglio comunale il Piano integrato di intervento dell’Esselunga che porterebbe un supermercato e palazzine a uso servizi e commerciale in un campo in fondo a viale Libertà. La prossima settimana tour del force per arrivare all’approvazione entro Natale e garantire così subito un anticipo di 8,5 milioni di euro per rientrare nel Patto di Stabilità.
Per scaricare la delibera del Comune di Monza cliccare qui.
Per scaricare la pianta con le aree da inserire nel Parco Regionale cliccare qui.
Lissone - Basta cemento, l'amministrazione blinda le aree verdi. Entreranno nel Parco regionale
di Fabio Luongo da il Giorno del 20/12/2012
Niente più cemento là dove c’è il verde, trasformando le principali aree della città rimaste ancora oggi libere da costruzioni in parte di un Parco regionale, rendendole così permanentemente inedificabili. Un vincolo forte, non facilmente modificabile. È la decisione presa dall’amministrazione lissonese di centrosinistra, confermata dal voto del consiglio comunale in una delle ultime sedute del «parlamentino» locale. Le aree in questione sono quelle a nord-est della frazione di Santa Margherita, intorno alla piattaforma ecologica e verso i confini con Seregno, Albiate, Sovico e Macherio; quelle attorno al futuro tracciato della Pedemontana, tra Lissone e Santa Margherita; quelle del Bosco Urbano e del Laghetto, fino ai confini con Biassono e in prossimità del tracciato della nuova Sp6 Monza-Carate, ricomprendendo anche la zona della scuola superiore Isis Enriques-Europa Unita; quelle accanto a via Pacinotti, verso Vedano, e quelle ai confini con Desio e Muggiò, lungo la Valassina, a ovest e sud-ovest della città. In pratica si tratta di pressoché tutte le aree ancora agricole di Lissone: oltre 160 ettari complessivi che saranno vincolati a verde, ossia circa 1 milione e 600mila metri quadri tutelati e difesi con le stesse regole valide per i grandi parchi.
Terreni che, in precedenza, in alcuni casi erano stati previsti come in parte edificabili. L’ipotesi di aderire alla costituzione di un nuovo Parco regionale, che colleghi quelli già esistenti del Grugnotorto-Villoresi e della Brianza Centrale, portando in dote tali aree è stata approvata dal consiglio comunale: ora la giunta, forte di questo avvallo, sottoporrà la richiesta alla Regione.
«L’occasione - spiegano dal Comune - è stata offerta dal protocollo d’intesa siglato tra il Parco Grugnotorto, il Comune di Seregno e di Desio per realizzare un collegamento tra le aree verdi esistenti. A seguito di ciò la Regione ha aperto un’istruttoria per l’istituzione di una nuova area protetta». Lissone si è inserita in tale procedura, con l’obiettivo di salvaguardare il verde rimasto in città e collegarlo con le altre grandi zone verdi vicine, per dare vita a preziosi polmoni ambientali. Nelle aree lissonesi da mettere a tutela sono stati compresi, con un emendamento presentato in seduta di consiglio, anche i 60mila metri quadri tra via Pacinotti, Vedano e Monza, finora a rischio cementificazione. «Anche con la revisione del Pgt che stiamo portando avanti metteremo comunque vincoli a verde su tutte quelle aree - ha sottolineato l’assessore al territorio Maria Rosa Corigliano -, ma in questo modo si bloccano a verde tali terreni con un vincolo più forte e importante di quello semplicemente comunale, che sarebbe più facilmente modificabile».
di Fabio Luongo da il Giorno del 20/12/2012
Niente più cemento là dove c’è il verde, trasformando le principali aree della città rimaste ancora oggi libere da costruzioni in parte di un Parco regionale, rendendole così permanentemente inedificabili. Un vincolo forte, non facilmente modificabile. È la decisione presa dall’amministrazione lissonese di centrosinistra, confermata dal voto del consiglio comunale in una delle ultime sedute del «parlamentino» locale. Le aree in questione sono quelle a nord-est della frazione di Santa Margherita, intorno alla piattaforma ecologica e verso i confini con Seregno, Albiate, Sovico e Macherio; quelle attorno al futuro tracciato della Pedemontana, tra Lissone e Santa Margherita; quelle del Bosco Urbano e del Laghetto, fino ai confini con Biassono e in prossimità del tracciato della nuova Sp6 Monza-Carate, ricomprendendo anche la zona della scuola superiore Isis Enriques-Europa Unita; quelle accanto a via Pacinotti, verso Vedano, e quelle ai confini con Desio e Muggiò, lungo la Valassina, a ovest e sud-ovest della città. In pratica si tratta di pressoché tutte le aree ancora agricole di Lissone: oltre 160 ettari complessivi che saranno vincolati a verde, ossia circa 1 milione e 600mila metri quadri tutelati e difesi con le stesse regole valide per i grandi parchi.
Terreni che, in precedenza, in alcuni casi erano stati previsti come in parte edificabili. L’ipotesi di aderire alla costituzione di un nuovo Parco regionale, che colleghi quelli già esistenti del Grugnotorto-Villoresi e della Brianza Centrale, portando in dote tali aree è stata approvata dal consiglio comunale: ora la giunta, forte di questo avvallo, sottoporrà la richiesta alla Regione.
«L’occasione - spiegano dal Comune - è stata offerta dal protocollo d’intesa siglato tra il Parco Grugnotorto, il Comune di Seregno e di Desio per realizzare un collegamento tra le aree verdi esistenti. A seguito di ciò la Regione ha aperto un’istruttoria per l’istituzione di una nuova area protetta». Lissone si è inserita in tale procedura, con l’obiettivo di salvaguardare il verde rimasto in città e collegarlo con le altre grandi zone verdi vicine, per dare vita a preziosi polmoni ambientali. Nelle aree lissonesi da mettere a tutela sono stati compresi, con un emendamento presentato in seduta di consiglio, anche i 60mila metri quadri tra via Pacinotti, Vedano e Monza, finora a rischio cementificazione. «Anche con la revisione del Pgt che stiamo portando avanti metteremo comunque vincoli a verde su tutte quelle aree - ha sottolineato l’assessore al territorio Maria Rosa Corigliano -, ma in questo modo si bloccano a verde tali terreni con un vincolo più forte e importante di quello semplicemente comunale, che sarebbe più facilmente modificabile».
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