martedì 18 dicembre 2012
Le ossevazioni del Parco del Molgora al Piano Faunistico Venatorio della Provincia di Monza e della Brianza
La richiesta alle province di una politica più coerente per i PLIS, per conciliare la cresente domanda di fruizione dei percorsi da parte dei cittadini
Forse ai più sembrerà strano, ma in Lombardia la caccia nei Parchi Locali di Interesse Sovracomunale, e persino in alcuni Parchi Regionali, è consentita senza alcuna limitazione che derivi direttamente dalla loro istituzione; lo stabilisce la normativa regionale sulla caccia che però impone alle province di tutelare una porzione compresa tra il 20 e il 30% del proprio territorio non urbanizzato.
“Una disposizione che speriamo la Provincia di Monza e della Brianza voglia attuare al massimo della misura consentita, - si auspica il Presidente del Parco del Molgora, l’arch. Luigi Villa - e non come invece espresso nella proposta di Piano Faunistico Venatorio solo nella misura del 20,2%.”
In tal senso si è espresso il Consiglio di Amministrazione del Consorzio Parco del Molgora, inviando specifiche osservazioni al Piano nelle quale si chiede di attuare una diversa politica venatoria nei PLIS, e richiedendo inoltre l’istituzione di un’oasi di protezione nel Parco del Molgora, che attualmente è completamente privo di ogni forma di tutela reale per quanto riguarda la caccia. Con lo stesso atto è stata chiesta la verifica dei calcoli della superficie agricola e boscata, in quanto i dati riportati per ottenere tale superficie, portano ad un totale diverso da quanto asserito: a seguito di questo “errore” la tutela risulterebbe applicata solo al 16,8% del territorio non urbanizzato, al di sotto quindi del minimo di legge.
Altra questione posta all’attenzione provinciale è la presenza dei 5 appostamenti fissi per la caccia, tutti posti in vicinanza dei percorsi didattici individuati dal Parco nei comuni di Carnate, Vimercate e Ronco Briantino; per essi si propone di valutare la chiusura o, in subordine, una ricollocazione a distanza di sicurezza dai percorsi presenti nel Parco.
“Conciliare la fruizione e la valorizzazione dei PLIS e la presenza della caccia, - prosegue l’arch. Villa - è un problema non certo recente, che si manifesta tutti gli anni tra settembre e gennaio. Il Piano Faunistico Venatorio, il primo della Provincia di Monza e Brianza, avrebbe dovuto trovare una più serena convivenza tra il mondo venatorio e la gran parte dei cittadini residenti nei comuni consorziati al Parco. Pare un controsenso, oltre ad uno spreco di risorse, che le Province, che sovrintendono l’istituzione dei PLIS e finanziano e promuovono interventi per la loro fruizione e salvaguardia, non attuino una coerente politica per quanto riguarda la caccia nei PLIS, oggettivo fattore che disincentiva la fruizione e che può creare situazioni di pericolo.”
“Il Parco del Molgora è, finalmente, fruito da migliaia di persone mediante i percorsi di valenza pubblica che ogni anno il Parco mantiene sfalciati e puliti e che le stesse province hanno contribuito a completare con la dotazione di cartellonistica direzionale e la stampa di cartine. Il Parco su questi percorsi organizza ogni anno escursioni didattiche per circa 3000 studenti durante i giorni feriali ed oltre 1000 cittadini nei fine settimana; a questi utenti bisognerebbe poi aggiungere le migliaia di cittadini, sportivi e non, che fruiscono regolarmente in maniera libera dei percorsi del Parco, specialmente nei fine settimana.”
Sono stati da poco pubblicati anche i documenti del Piano Faunistico Venatorio della Provincia di Milano, sui quali il Consiglio d’Amministrazione del Parco del Molgora intende fare osservazioni della stessa natura: infatti, pur non essendo presenti appostamenti fissi per la caccia entro i confini del Parco, nella porzione ricadente in Provincia di Milano, non è prevista alcuna zona protetta a fronte della percentuale di territorio provinciale che si intende tutelare che non si scosta dal minimo consentito del 20,0%.
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