sabato 30 novembre 2024

Grotte glaciali e impatto ambientale: una serata per salvare il Monte San Primo

Il Coordinamento Monte San Primo sollecita un incontro con la Comunità Montana


CANZO (CO) – Giovedì 28 novembre, nella cornice di un incontro pubblico organizzato dal Coordinamento "Salviamo il Monte San Primo", si sono discussi temi di grande rilevanza ambientale e locale. L’evento, articolato in due parti, ha visto un aggiornamento sulla controversia relativa al progetto di "rilancio turistico" dell’area del Monte San Primo e un approfondimento sul cambiamento climatico e il suo impatto sui ghiacciai.


Nella prima parte, il portavoce Roberto Fumagalli ha illustrato lo stato attuale della vertenza contro il progetto, che prevede la costruzione di nuovi impianti sciistici e di innevamento artificiale. Il Coordinamento, che riunisce 35 associazioni, ha recentemente inoltrato una formale richiesta di incontro al nuovo presidente della Comunità Montana Triangolo Lariano. Nella lettera, si legge: "Siamo a richiedere un incontro di confronto tra il nostro Coordinamento e l’Ente da Lei rappresentato, prima che avvengano ulteriori avanzamenti nella progettazione degli interventi già definiti per l’area del Monte San Primo". È stata inoltre ricordata la raccolta firme promossa contro il progetto, che ha già superato le 3.000 adesioni.


La seconda parte della serata è stata dedicata all’intervento della speleologa Paola Tognini, membro del "Gruppo Grotte Milano". Con la sua relazione dal titolo "Grotte glaciali e cambiamento climatico", ha esplorato gli effetti del riscaldamento globale, evidenziando il progressivo scioglimento dei ghiacciai, visibile anche attraverso le esplorazioni delle grotte glaciali. Tognini ha sottolineato che, in assenza di un'inversione di tendenza nell’uso dei combustibili fossili, i ghiacciai alpini sotto i 3.000 metri potrebbero scomparire già nei prossimi decenni. La speleologa ha inoltre espresso preoccupazione per l’impatto negativo che interventi come quelli previsti sul Monte San Primo potrebbero avere sull’ecosistema montano, in particolare sulle grotte carsiche e sulle risorse idriche sotterranee, in un’area già priva di infrastrutture fognarie adeguate.


Grazie alla partecipazione e all’interesse suscitati, l’evento ha rappresentato un momento importante per sensibilizzare il pubblico sulle problematiche ambientali e sulla fragilità del territorio montano. Il Coordinamento "Salviamo il Monte San Primo" ha ribadito il proprio impegno nella battaglia contro un progetto considerato dannoso per l’ambiente e il futuro della montagna.

Per ulteriori informazioni:
https://bellagiosanprimo.cominfo@bellagiosanprimo.com

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