Altro che nuotarci entro il 2015 come assicurava il Presidente Formigoni, il Lambro oggi assomiglia più ad uno scarico fognario che ad un fiume. Secondo i dati Arpa raccolti negli ultimi anni, lo stato delle acque del lambro resta sconsolante, senza nessun segnale positivo per quanto riguarda il tratto brianzolo del fiume, e con un miglioramento per la città di Milano, ma insufficiente ad attribuire al fiume un punteggio migliore di quello "scadente", secondo i parametri definiti dall'Unione Europea.
"Condividiamo la battaglia per il Lambro balneabile nel 2015, ma vogliamo giocare a carte scoperte - dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia - i dati sullo stato di salute del fiume devono essere raccolti con continuità e resi immediatamente pubblici. Basta misteri sullo stato delle acque superficiali lombarde, non si possono avere acque pulite se non c'è trasparenza sui monitoraggi dei corsi d'acqua. Se la politica lombarda vuole salvaguardare i fiumi, tenga i dati ben in vista, di misteri ne abbiamo già visti fin troppi nel disastro ambientale di Villasanta ed ogni qualvolta si verifica uno sversamento o una moria di pesci".
In ogni caso, balneabile o meno, questa mattina un gruppo di temerari ambientalisti ha sfidato le acque inquinate del Lambro per ribadire che questo fiume deve tornare ad una condizione accettabile di salute.
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